I Viandanti e la loro sicurezza sulla Via Francigena nei secoli

Viandanti moderni sulla Via Francigena Da sempre i territori attraversati da una viabilità importante, hanno cercato di garantire la sicurezza dei viandanti - che questi fossero pellegrini o mercanti, vetturini o corrieri - e a tutti coloro che, in viaggio, si fermavano negli Hospitali, locande o taverne presenti lungo i percorsi. A questa regola non sono  sfuggite Siena ed la Via Francigena, importante strada, all’epoca l’unica di respiro europeo.
Siena aveva innalzato, lungo il percorso di questa importante via, delle forche, sia per impiccarvi seduta stante gli assassini e coloro che si macchiavano di gravi delitti, che a monito per tutti i malintenzionati che percorrevano quell’arteria.
Era il percorso alternativo che, passando per Celamonti, Corsignano, Monticchiello, San Casciano Bagni, si ricongiungeva al percorso principale della Francigena presso Acquapendente, quello preferito da mercanti e pellegrini perchè più sicuro, anche per una minore presenza di boschi e selve nel suo percorso, a differenza di quello della Strata Magister. Siena si dimostrò particolarmente sensibile alla sicurezza dei viandanti e nel Costituto del 1262 decretò che tutti gli hospitali, i pellegrini, i mercanti e tutte le persone, chierici o laici che fossero che attraversavano il suo territorio fossero sotto la salvaguardia del Comune.
Per reprimere “violentie e ruberie stratarum” istituì anche un particolare corpo armato di vigilanza stradale, comandato da un ufficiale detto Scorridore delle Strade al quale, nel 1308, furono aggiunti altri 100 Berrovieri a cavallo e 50 a piedi: i primi vigilavano lungo un tratto di strada loro assegnato, mentre i secondi sostavano in luoghi ritenuti particolarmente pericolosi. I Berrovieri per offrire una maggiore garanzia, non potevano essere né senesi né aretini e il luogo o il tratto di strada da vigilare veniva cambiato con frequenti “ordini di servizio”.
Uno Scorridore delle strade ebbe sede anche a Buonconvento, con compiti di vigilanza, oltre che sulla Via Francigena, anche sulle strade per la Valdichiana. I Berrovieri ebbero un gran lavoro da svolgere nel territorio senese, in particolare per prevenire e reprimere i delitti che si compivano nei luoghi di ospitalità, sia pubblici che privati, numerosi lungo la viabilità principale e nei luoghi termali, che anche allora erano presenti nel territorio senese ed anche molto frequentati. Negli alberghi, locande e taverne erano diffuse le varie espressioni di delinquenza comune in quanto vi ruotava un microcosmo sociale dedito alla violenza, ai furti, alle truffe ed a trasgressioni varie.
Grande tutela Siena riservò ai mercanti: gli Statuti Senesi del 1292 davano la possibilità ad essi, quando sostavano nei luoghi di ospitalità della città o del contado di redigere in punto di morte un regolare testamento, affinchè i loro beni andassero ai legittimi eredi.
Con la fine della Repubblica di Siena e con il conseguente dominio Mediceo non diminuì il traffico sulla Via Francigena, ma anzi si intensicficò anche perchè vi furono istituite le Stazioni di Posta per il cambio dei cavalli. Una di queste prese vita a Torrenieri e nella sua primitiva è ancora visibile la cella nella quale venivano trattenuti i detenuti in transito verso le diverse destinazioni e qui costretti a sostare, con all’esterno di essa il luogo di guardia dove stavano gli addetti alla loro custodia. Con la fine del Principato Mediceo, e l’avvento dell’epoca Granducale, le strade toscane vennero suddivise in due grandi categorie: le Strade Regie Provinciali, delle quali 7 erano Postali e una delle quali era la vecchia Via Francigena, e le Strade Comunicative.
All’epoca, l’Esercito Granducale comprendeva anche i Regi Cacciatori di Cavalleria, speciale corpo che veniva distaccato in picchetti presso le Stazioni di Posta del Granducato per scortare i corrieri. Così si garantiva la sicurezza al personale, ai viaggiatori ed anche ai valori e agli altri beni che con questo sistema venivano movimentati da una località all’altra della Toscana, con il resto della Penisola e anche con altri Paesi europei.
Che il servizio di scorta fosse necessario non c’era dubbio e la dimostrazione si ebbe proprio in questa zona durante il breve periodo del dominio francese, quando il servizio fu eliminato.
L’Impero divise il territorio toscano in 3 Dipartimenti e il territorio dell’antica Repubblica di Siena comprendente buona parte del Dipartimento dell’Ombrone.
Siena era il Capoluogo del Dipartimento e vi risiedeva il Prefetto, Capo assoluto dell’Amministrazione nominato dall’Imperatore e depositario di ampi poteri.
Egli controllava ogni attività dipartimentale, coordinato da due Sottoprefetti posti a capo dei Circondari di Montepulciano e di Grosseto, dai Capi delle quattro divisioni della Prefettura e dai Maires o dai loro Aggiunti dei vari Comuni. Dal luglio 1908 furono emessi ordini di reclutamento ai quali la popolazione che non aveva mai sofferto simili imposizioni, reagì, anche ribellandosi alla Gendarmeria francese. I Coscritti preferivano darsi alla macchia, anziché andare a morire per la Francia, lontano dalla loro terra, senza conoscerne lo scopo.

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