Il forte cambiamento culturale dei consumatori, ma anche il miglioramento e le innovazioni dal punto di vista tecnico, hanno portato ad un dibattito sempre crescente e ad una apertura nei confronti dei tappi alternativi al sughero tanto che il decreto 16-9-2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 224, stabilisce l’uso di tappi di materiali diversi dal sughero anche per i vini di particolare pregio. Ed il Consorzio del Brunello durante l’ultima assemblea dei soci (26 giugno 2014), ha approvato, per la Doc Rosso di Montalcino, l’utilizzo, a discrezione delle cantine, di tutte le tipologie esistenti in commercio: dagli agglomerati di sughero e collanti al silicone, dal vetro allo screw cap (tappo a vite). Per il Brunello, invece nessuna variazione, anzi una più controllata e precisa indicazione: “poichè - spiega Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello - una norma europea indica con la dicitura “chiusura in sughero” i tappi che sono composti da agglomerati di sughero con una percentuale minima del 51% e per la restante da collanti, abbiamo deciso di indicare che per il nostro prodotto principe si possono utilizzare solo tappi in sughero monopezzo”. Questo non deve però far pensare ad una “svalutazione” del Rosso di Montalcino. Molte ricerche, infatti, testimoniano quanto i vari sistemi di chiusura influenzino l’evoluzione del vino in bottiglia. Nel dettaglio, gli studi hanno rivelato che, per esempio, le chiusure sintetiche danno buoni risultati su tempi brevi, ma, oltre i 12 mesi, cominciano a presentarsi dei fenomeni di ossidazione del vino. Infatti, i tappi sintetici in generale, inizialmente, lasciano passare poco ossigeno, ma successivamente danno un’evoluzione molto più marcata del sughero e quindi sono adatti a vini che stanno poco tempo sul mercato. Il tappo a vite, invece, nelle sue diverse forme è quello che lascia passare la minor quantità di ossigeno e quindi preserva il vino dall’ossidazione bloccando, per così dire, l’evoluzione del prodotto in bottiglia. Ne risultano, così, vini più «freschi», che mantengono cioè i sentori presenti inizialmente, rispetto a quanto accadrebbe se fossero tappati cori il sughero. C’è poi il sughero che, notoriamente, imprime un’accelerazione iniziale all’ossidazione dovuta all’ossigeno contenuto nel tappo che per il 50% entra nelle bottiglia al momento dell’introduzione ma che poi rallenta con il tempo e garantisce i risultati migliori per i vini adatti all’invecchiamento proprio come il Brunello di Montalcino.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024