Grande entusiasmo, la Compagnia Nazionale di Danza Storica ad accogliere gli ospiti, rigorosamente in Smoking e Abito da Sera, una cena che ha visto in degustazione tutti i vini in nomination, e grande soddisfazione per le griffe più prestigiose del Brunello di Montalcino: questi gli ingredienti dell’edizione n. 16 degli Oscar del Vino 2014 di Bibenda celebrati ieri sera nella splendida cornice dell’Hotel Rome Cavalieri di Roma. “La forza di una grande cantina sta nella capacità di permettere a tutti di godere delle eccellenze enologiche che produce. Sfida vinta per Banfi, anche quando si parla di Brunello di Montalcino”. con questa motivazione è stato incoronato, per la categoria “miglior vino di grande qualità presso”, il Rosso di Montalcino Poggio alle Mura 2011 della Castello Banfi, una delle cantine leader del territorio del Brunello. È dal perfetto connubio tra innovazione e tradizione che nasce questo Rosso di Montalcino di grandissima eleganza. Ricerca in vigna ed in cantina, selezione clonale e spiccata personalità caratterizzano i vini della linea Poggio alle Mura, e forse sono proprio queste le caratteristiche che hanno permesso al prodotto della prestigiosa selezione firmata Castello Banfi, di aggiudicarsi l’Oscar del Vino 2014.
Un evento, quello di ieri sera dove Montalcino ed i suoi produttori, sono stati ampiamente omaggiati. Se tra le nomination, infatti, nella categoria “miglior vino rosso”, c’era anche Luce 2010, firmato Marchesi de’ Frescobaldi, il primo vino mai prodotto a Montalcino unendo le uve dei vitigni Sangiovese e Merlot, nato dalla collaborazione della famiglia con Robert Mondavi, un altro personaggio che ama e vive Montalcino e qui, a Pieve Santa Restituta produce Brunello, ha sbancato sul palco degli Oscar 2014. Si Tratta di Angelo Gaja, che si è aggiudicato il premio speciale della giuria con la motivazione: “non è un uomo del vino italiano, lui “è” il vino italiano. Quello della riscossa, del rinascimento, della qualità, della sfida ai mercati e ai blasoni d’oltralpe, del racconto, della vita vissuta e della comunicazione immediata. Allo stesso tempo padre nobile dell’enologia tricolore e indicazione per il futuro”.
Un bel “bottino”, dunque, per Montalcino ed i suoi vini che, in Italia e nel mondo, continuano ad essere sulla “cresta dell’onda” e a ricevere consensi sia dalla critica che dai consumatori.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024