Marco Sabellico, redattore del Gambero Rosso e vice curatore della guida Vini d’Italia, guida gli enoappassionati in un viaggio attraverso i gusti dei brasiliani. E, attraverso questo viaggio, si scopre che il brasile ama, acquista e beve molti dei vini Made in Italy, il Brunello in prima fila, ma anche Barolo, Lambrusco e i grandi bianchi del Belpaese. Così si profila un mercato già attivo ma che ha ancora grandi margini di crescita, anche in vista dei prossimi eventi sportivi internazionali.
Ma qual è l’opinione di giornalisti e importatori?
Una buona occasione per tastare il polso del mercato brasiliano è stata la settima edizione del Top Italian Wines Roadshow lo scorso 28 aprile all’Hotel Unique a San Paolo, che da 3 anni ospita gli appuntamenti del Gambero Rosso, quando hanno preso parte all’evento ben 60 produttori italiani.
Star dell’evento Jorge Lucky, famoso e apprezzato giornalista enogastronomico brasiliano, che ha intrattenuto sommelier e operatori in due percorsi degustazione dove sono stati raccontati ed assaggiati i sessanta vini delle cantine italiane presenti e le peculiarità dei terroir italiani. “Siamo dinanzi ad un potenziale bacino di grandi opportunità, ancor più attraenti prendendo in considerazione sia la crescita a largo raggio del Paese, sia i traini concreti dei due maggiori eventi sportivi globali: i Mondiali di calcio in dirittura di arrivo e le Olimpiadi nel 2016” piega Gianluca Zucco, consulente per l’esportazione “Nonostante le misure protezionistiche i consumi nell’ultimo decennio sono esplosi, e oggi il brasiliano beve circa due litri di vino l’anno. Con una grande passione per i vini vivaci. Per soddisfare questa domanda si sono organizzati i produttori locali, in particolare quelli dello stato di Rio Grande do Sul, che coprono buona parte del mercato. In questo scenario l’Italia è il quinto paese per quantità e valore dell’export, alle spalle di Cile, Argentina, Francia (che segmentando lo Champagne scivolerebbe al quinto posto), e Portogallo, che vanta una grande affinità culturale con il Brasile”. Ma, c’è anche da dire, in favore del Belpaese che Sao Paulo, con i suoi sei milioni di abitanti di origine italiana (su 20 dell’area metropolitana) è uno straordinario mercato, ed è una delle città più ricche del mondo. E qui, il vino italiano, e quindi anche il Brunello di Montalcino, ha straordinari margini di crescita, e l’obbiettivo dei 2,5 litri di consumo pro-capite annuo è davvero a portata di mano.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024