A settant’anni dalla liberazione dal nazifascismo di Siena e dei 36 comuni della provincia, Montalcino compresa, esce online un documentario, firmato Juri Guerranti, dedicato a tutti i caduti: dai partigiani ai soldati alleati fino ai tanti civili innocenti che persero la vita o subirono violenze durante quel periodo drammatico. Un filmato, che la Montalcinonews ha deciso di riproporre, che ripercorre le fasi finali del conflitto mondiale, dall’occupazione tedesca della provincia di Siena alla formazione dei gruppi di partigiani e disertori, fino all’avanzata delle truppe alleate e la liberazione del territorio dai nazifascisti. Un pezzo importante di storia raccontato attraverso documenti, testimonianze e analisi storiche che ripercorre quei tragici eventi che portarono alla liberazione e alla rinascita di Siena e di tutti i suoi comuni.
E Montalcino, come emerge dal racconto, fu protagonista di alcuni dei drammatici eventi che coinvolsero il territorio. Si racconta dell’imboscata di Rigosecco (al minuto 22 del filmato), i 2 morti civili di Montalcino del 24 aprile 1944 e i 10 di Torrenieri del 6 giugno a seguito dei bombardamenti alleati (minuto 40:55); ma anche le violenze subite, da parte dei tedeschi in ritirata, dalle donne del territorio dopo il 27 giugno 1944 quando gli alleati liberarono Montalcino (dal minuto 52).
Focus - La realizzazione del documentario
Il documentario, lungo 90 minuti, è stato realizzato, grazie al contributo dell’amministrazione provinciale, di Acquedotto del Fiora Spa ed Estra Spa, con l’obiettivo di far uscire la storia dagli archivi e dai libri per raggiungere, attraverso il linguaggio audiovisivo, soprattutto i giovani, talvolta ignari come i grandi avvenimenti del passato abbiano interessato direttamente i territori in cui vivono. Nel suo lavoro, il giornalista cerca di ricostruire la storia dei dieci mesi di occupazione tedesca e del governo fascista di Salò nella provincia senese, a cavallo tra il 1943 e il 1944, mesi drammatici in cui i lutti furono all’ordine del giorno.
Per raccontare questo periodo, che culmina con la Liberazione di tutto il territorio senese, Juri Guerranti ha intervistato 35 persone fra studiosi e docenti di storia locale e militare, partigiani e semplici cittadini testimoni degli eventi narrati, ma ha voluto ‘far parlare’ anche le carte: nel documentario, infatti, vengono mostrate decine di documenti d’epoca conservati all’Archivio di Stato senese. Completano il lavoro le immagini conservate nell’archivio dell’Istituto storico della Resistenza - età contemporanea di Siena. Grazie alla Biblioteca comunale senese, inoltre, vengono mostrati giornali d’epoca che permettono di ricostruire le vicende attraverso la narrazione giornalistica del periodo, mentre altri contributi in termini di materiale sono arrivati dall’Archivio arcivescovile senese, dal circolo giuridico - fondo Ciampolini della Facoltà di Giurisprudenza di Siena e dal Memoriale della Seconda Guerra Mondiale di Washington, visitati dalla telecamera dell’autore. Tanti gli argomenti trattati nel video, tra cui l’occupazione tedesca di Siena; la nascita del Fascio repubblicano nel Senese, con approfondimento sulla figura del prefetto della Rsi, Giorgio Alberto Chiurco; la Resistenza al nazifascismo da parte dei partigiani, con un focus sulle diverse brigate che operavano in provincia, da quelle ‘azzurre’ a quelle ‘garibaldine’; gli eccidi di partigiani, come quelli di Scalvaia e Montemaggio; le vittorie partigiane, con un focus su quella di Monticchiello; i bombardamenti su Siena e provincia; le contestazioni al regime fascista come quelle ad Abbadia San Salvatore; il progetto di Siena città ospedaliera; le violenze tedesche sulla popolazione, come la strage di civili a Palazzaccio d’Arceno; l’avanzata delle truppe alleate nel territorio; la liberazione dei vari paesi; la mancata insurrezione a Siena città; le violenze dei soldati marocchini liberatori sulle donne in campagna; la resa dei conti con i fascisti; il soggiorno di Churchill a Siena e il processo di Montemaggio. Per rintracciare i testimoni degli eventi, l’autore si è servito della collaborazione di varie sezioni Anpi della provincia e dell’Asp città di Siena.
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