La città del Brunello, negli ultimi 10 giorni, tra le festività Pasquali ed i ponti appena trascorsi, ha registrato, nel complesso, una buona presenza turistica. Bar, ristoranti e strutture ricettive in genere dichiarano una certa soddisfazione, anche se il turista che ha scelto Montalcino, sarà anche per la crisi mondiale degli ultimi anni, risulta essere più oculato negli acquisti e nelle spese rispetto ad alcuni anni fa. Bene il turismo religioso che richiama fedeli e pellegrini all’Abbazia di Sant’Antimo, anche se, per ragioni di organizzazione dei canonici, diminuiscono un po’ le presenze degli scout. La vera novità, però, che dovrebbe far riflettere e fornire qualche spunto per creare idee e progetti capaci di soddisfare le aspettative di chi arriva a Montalcino e vuole vivere un’esperienza da ricordare, è il turismo “culturale”: sono i numeri che arrivano dai biglietti “staccati” per visitare il Museo di Montalcino e gli Spalti della Fortezza a far pensare. Se i primi restano sul trend dello scorso anno con punte di crescita, i secondi sembrano spiccare il volo rispetto ai numeri del 2013. Un dato, questo, che dimostra che il turista che arriva a Montalcino non è attratto soltanto dal Brunello, ma è consapevole che la città ha molto da offrire oltre ad un bicchiere di vino ed una cucina della tradizione toscana e non solo. Chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze su questo fazzoletto di terra, è alla ricerca di tutto quello che Montalcino rappresenta e si aspetta di assaporare ogni singolo dettaglio, ogni piccolo particolare della storia, dell’arte, del paesaggio e della cultura che qui albergano. È forse il momento di dedicare energie, fino ad oggi risparmiate sulla scia della notorietà del Brunello, per permettere, a chi vuole conoscere il territorio nella sua interezza, di vivere un’esperienza diversa e completa, attraverso progetti studiati ad hoc che, oltre a creare occupazione a chi vive sul territorio, possano attrarre sempre più turismo e di diverse tipologie.
dati a cura di 3BMeteo
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