Mercati e tradizione: il Brunello conquista Vinitaly

Se, come è noto, il Vinitaly è il termometro meglio tarato capace di intuire e prevedere le tendenze del mondo del vino, il quadro che ne esce abbastanza chiaro. I vini che basano la loro forza sulla tradizione vincono sul mercato, soprattutto oltreconfine. E, guardando questo quadro di riferimento, il Brunello risulta vincente. A testimoniare la forza del re del Sangiovese sul panorama enoico mondiale è, ancora una volta “Opera Wine”, anteprima di Vinitaly by VeronaFiere-Wine Spectator, l’evento-degustazione che celebra i 100 produttori cult d’Italia e che ha premiato ben 10 etichette di Brunello. Altro evento che dimostra l’importanza di essere, al meglio, sul mercato, nazionale e internazionale, è il “fidanzamento” tra i Consorzi del Brunello e del Franciacorta, celebrato proprio a Verona: un legame strategico che vede impegnate due denominazioni simbolo del Made in Italy, che da oggi saranno unite nella promozione dei due brand uno, il Brunello, che “va forte” nell’export e che potrebbe aiutare il suo alleato a varcare i confini italiani e l’altro, il Franciacorta, che, invece, potrebbe, sotto la sua guida, far incentivare le vendite nazionali al re del Sangiovese. Ma a contare non sono solo il gusto e la qualità di un prodotto ma anche la storia e la tradizione che si assaporano assaggiando un vino, ed anche in questo il Brunello è vincente. A darne testimonianza il Premio Vinitaly International assegnato, quest’anno a Jacopo Biondi Santi, erede della tradizione vitivinicola di famiglia che oggi guida la Tenuta Greppo dove nell’Ottocento nacque il Brunello e a Chateaux d’Yquem, simboli della continuità e della tradizione del vino in Europa. A chiudere in bellezza, per il Brunello, ci ha pensato il premier Matteo Renzi che, nel tour a Vinitaly, ha voluto omaggiare la Toscana e le sue importanti denominazioni con una sosta all’incrocio tra la Castello Banfi e la Vernaccia di San Gimignano, ed un simpatico siparietto (guarda il video della Montalcinonews), per poi arrivare a fermarsi al Consorzio del Chianti Classico.