Paola Lucarini Poggi, che guida l’associazione “Sguardo e sogno” e, a Montalcino, presiede, da 25 anni la giuria del concorso di poesia “Il Vignolo” del Quartiere Travaglio, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per la sua attività di scrittrice e di promozione culturale riconosciuta a livello internazionale. La Giuria della Laurea Poetica Apollinaris, infatti, le ha assegnato la Laurea 2014 nell’Università pontificia salesiana di Roma.
Una delle eccellenze di Montalcino, che vede i ragazzi delle scuole della Toscana, cimentarsi nell’arte della poesia: è il concorso di poesia “Il Vignolo” del Quartiere Travaglio, presieduto proprio dalla poetessa fiorentina che, negli anni, ha ospitato personalità di spicco del mondo della poesia e della letteratura italiana come il maestro Mario Luzi. Un riconoscimento importante per la Lucarini Poggi che nobilita il suo lavoro ed il concorso di Montalcino.
Focus - Vita e carriera di Paola Lucarini Poggi
Nata ad Ancona nel 1942, Paola Lucarini vive a Firenze da dove si è segnalata sia per la sua attività di operatrice culturale sia per i suoi testi, tradotti in varie lingue e inseriti in antologie italiane e straniere, Del 1981 “Semi di ulivo”, quindi altre sei raccolte (tra cui “Dal rogo al melograno”, Passigli) fino alla penultima, del 2002, edita da Marsilio e intitolata “Un incendio verso il mare” e all’antologia “Alla vita” (Masso delle Fate, 2007).
L’editore Ladolfi ha pubblicato la sua nuova, densissima raccolta, “Per visione d’anima”: 118 poesie in 9 sezioni, che idealmente e anche pragmaticamente sono poste sotto il sigillo mariano della prima, frutto di un pellegrinaggio a Medjugorie. C’è un punto di fondo da cui parte la nuova riflessione in versi di Paola Lucarini, presentato in questi termini: “È l’ora dei giardini di marmo/nel cuore. Mi aggiro stranita/lungo labirinti di anni”. Vi è qui il distillato di quanto esplorato ne “La perdita e il dono”, ne “Il dolore e l’aratro” e anche in alcuni testi dell’ultima sezione che si riconnette idealmente alla prima: “Dalla sorgente alla sorgente”, dopo aver sperimentato la fragilità fisica e della vita in sé nelle sue diverse forme.
Queste sezioni sono precedute da “Rileggendo la vita” e “Il vetro rifletteva cielo”, dove la dimensione del ricordo si fa strutturata a cogliere le grandi linee dell’esistenza, mentre nei “Riti della vita naturale” Paola Lucarini coglie nelle stagioni e nei luoghi il messaggio che porta oltre.