Da un’analisi di Coldiretti per il “Rapporto Immigrazione” 2013 di Caritas Migrantes, edizione n. 23, sono ben 320.000 gli immigrati, provenienti da ben 168 diverse nazioni, impegnati regolarmente nelle campagne italiane per un numero complessivo annuale di giornate di occupazione di 25.598.449 nel 2012 (26.190.884 nel 2011), pari al 25% (23% nel 2011).
Gli stessi territori di eccellenza del Made in Italy, tra questi anche Montalcino ed il distretto del Brunello, possono sopravvivere anche grazie al lavoro degli immigrati. I lavoratori stranieri - con una media di 35 anni e mezzo e per il 72% di sesso maschile -, infatti, contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo.
Un dato, questo ricavato dall’indagine di Coldiretti, che fornisce molti spunti di riflessione.
Un lavoro duro e faticoso quello della campagnia ma che rappresenta, anche se spesso precario, avventizio, se non addirittura stagionale, una possibilità, in tempi di crisi economica come questo, per immigrati e disoccupati, la possibilità di portare a casa uno stipendio e una tranquillità altrimenti difficile da trovare. Ed è proprio in territori come quello di Montalcino, dove le possibilità di lavorare in campagna o in cantina, sono molte, immigrati e disoccupati hanno possibilità di inserirsi nel posto di lavoro ma anche all’interno della società.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30