I bambini sono in fermento, le calze già appese: lunedì 6 gennaio, arriva, anche nel territorio del Brunello, la Befana, una vecchietta brutta e gobba, con il naso adunco ed il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, pronta a riempire le calze di doni, caramelle e dolcetti ai bambini buoni e carbone a quei bimbi che non si sono comportati troppo bene.
Una tradizione, quella della Befana, che affonda le sue radici nelle tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. L’aspetto da vecchia sarebbe, dunque, una raffigurazione dell’anno appena terminato che, una volta davvero concluso, può essere salutato e, perché no, bruciato - come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori.
Come raccontano i nonni della città del Brunello, a Montalcino, era il 6 gennaio, il momento in cui ci si riuniva intorno al caminetto ed i bambini ricevevano i doni (il Natale era solamente una festa religiosa e le strenne erano prerogativa non di Babbo Natale, ma della Vecchietta). I regali erano piccoli giocattoli, ma perlopiù si trattava di doni gastronomici: qualche caramella, ma soprattutto frutta (quella invernale come arance e mandarini, ma anche frutta secca come mandorle e noci) e i dolci della tradizione del territorio (cavallucci, ricciarelli e panforte.
E se, da una parte, lunedì sarà motivo di gioia e divertimento per i più piccoli, pronti a gustare tutte le prelibatezze portate dalla goffa vecchietta a cavallo di una scopa “magica”, dall’altra, non si deve dimenticare che, prima di tutto, la Befana è una festa religiosa: si ricorda, infatti, l’omaggio dei Re Magi, a Gesù Bambino.
La storia dei Re Magi è una leggenda che nasce molto lontano, in terre esotiche e ricche di antiche tradizioni; i tre misteriosi personaggi, Melchiorre, Baldassarre e Gasparre, sono menzionati nel Vangelo di Matteo che parla di tre uomini che dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato re dei Giudei, portando tre doni: oro, incenso e mirra. L’oro, metallo prezioso, sta a significare regalità; l’incenso, un profumo da bruciare, molto usato durante i riti religiosi, è simbolo di divinità ed infine la mirra, derivato di una pianta medicinale, simboleggia la futura sofferenza redentrice di Gesù.
Nel territorio del Brunello, l’Epifania era, come ricordano le persone anziane, ieri molto più di oggi, una ricorrenza religiosa, che si festeggiava, non solo mangiando i dolciumi portati in dono dalla Vecchietta, ma riunendo la famiglia ed andando tutti insieme alle funzioni.
Una festività, dunque, che collega il sacro ed il profano, la religione e le credenze popolari dal grande fascino.
Focus - Dove si festeggia la Befana a Montalcino
Domenica 5 gennaio 2014
Ore 17 - Quartiere Ruga: arriva la Befana
Ore 17 - Quartiere Pianello: arriva la Befana
Ore 20 - Quartiere Borghetto: cena con lotteria
Ore 21 - Quartiere Travaglio: arriva la Befana
Lunedì 6 gennaio 2014
Ore 16 - Quartiere Borghetto: arriva la Befana
Ore 17,30 - Piazza del Popolo: tombola enogastronomica, organizzata dalla Venerabile Confraternita di Misericordia
Ore 18,30 - Piazza del Popolo: arriva la Befana per tutti i bambini dalla Torre dell’antico Palazzo Comunale
Ore 21,30 - Circolo Arci Montalcino: tombola
Focus - A Torrenieri la Befana arriva in quod
Lunedì 6 gennaio 2014
Ore 9,30 - Passeggiata di 8 chilometri, insieme ai gruppi “Scarpe diem“ e “Nordic Walking”
Ore 12,30 - Gustoso e ricco pranzo per tutti i gusti
Ore 15 - “Festa Magica”, con tanti giochi come il “truccabimbi”, le sculture di palloncini ed il musichiere dei bambini. In questa festa dedicata ai più piccini, non poteva mancare l’“eroina“ del momento, il maialino più amato dai bambini di tutto il mondo, “Peppa Pig”, che alle ore 18,15, anticipando l’arrivo della Befana, che consegnerà le calze non sulla classica scopa ma bensì in quod, farà ballare grandi e piccoli, con la sua baby dance.