I cambiamenti climatici sembrano far bene al vino toscano: “prima del surriscaldamento climatico (global warming), un raccolto su tre, in questa area incuneata tra quella di produzione del Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino, andava perso. Ora questa denominazione, nata nel 2000, in un’area di 13 comuni perlopiù a vocazione termale, vive - ha detto la presidente del Consorzio Doc Orcia Donatella Cinelli Colombini, a Roma, oggi per la presentazione della Mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi - un’evoluzione verso una maggiore continuità qualitativa. A Montalcino si susseguono vendemmie da 4-5 stelle in modo regolare, ed al gusto i vini hanno una profondità e un’armonia peculiare; siamo una delle aree vinicole più beneficiate dal global warming”. Anche sul tartufo, ha detto Sergio Pinarello, a capo dell’Associazione Tartufai Senesi, “il clima incide molto, ma nel calendario della raccolto. Anni e anni fa la “buttata” del tartufo bianco era già ad agosto, ora la stagione è ritardata ad ottobre, ma la raccolta dura sempre tre mesi. Si è solo posticipato l’avvio della cerca …”.
Fonte: Agenzia Ansa - Terra e Gusto
Focus - Tartufo bianco, da Crete Senesi cauto ottimismo per 2013
La stagione per la raccolta del tartufo bianco nelle Crete Senesi e in Val d’Orcia è positiva: le piogge della stagione invernale hanno inumidito le terre argillose dei calanchi, le conformazioni che caratterizzano l’area toscana a sud di Siena, mentre l’estate non particolarmente torrida ha ridotto il rischio di marcescenza del prezioso “Tuber Magnatum Pico” che si trova in questa particolare area del centro Italia. Emerge dalla presentazione della XXVIII Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, oggi, a Roma, nella sede Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), di scena per i due fine settimana centrali di novembre (9-10 e il 16-17) a San Giovanni d’Asso (Siena).
“Quella in corso si prospetta un’annata molto interessante sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”, ha detto all’agenzia “Ansa - Terra e Gusto”, Valentino Berni, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, “nel 2012 la scarsa quantità di tartufi rinvenuti aveva fatto lievitare i prezzi sino a sfiorare i 5.000 euro/kg. Mentre quest’anno la raccolta più abbondante dovrebbe aiutare a contenere le quotazioni che al momento si attestano sui 1.500 euro/kg al grossista, prezzo da filiera corta, con un trend in aumento”.
Ma se il caldo torrido, in natura, è il principale fattore di rischio per la qualità di quello che viene definito “diamante bianco”, anche la tracciabilità non è da sottovalutare.
“In Italia manca una legge che tuteli la provenienza del tartufo - ha detto Michele Boscagli, sindaco di San Giovanni d’Asso - soprattutto per la vasta gamma di prodotti aromatizzati. Il Comune ha investito 300.000 euro in iniziative volte a tutelare produttori e consumatori, tra le quali l’apposizione di un codice QR sulle confezioni che permetta di risalire all’origine del prodotto”.
“Il tartufo è stato inserito tra le altre eccellenze del nostro territorio - ha sottolineato Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio Orcia Doc - in percorsi conoscitivi, che hanno l’obiettivo di guidare turisti, appassionati e curiosi attraverso la scoperta dei prodotti tipici del luogo, sperimentando in prima persona abbinamenti con vini, oli e formaggi e che tengano in forte considerazione la straordinaria bellezza del paesaggio”.