Sono giorni importanti per il Made in Italy che si fa conoscere nel mondo. A New York tra arte cultura e gastronomia. E il Brunello si fa valere. “Siamo alfieri di un sistema che punta su qualità ed eccellenza, fattori che possono essere vincenti solo se uniti al territorio ed a una cultura del fare vino rigorosa ma anche innovativa”, dice Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio Brunello di Montalcino, a New York, per accompagnare il “re” del Sangiovese. L’occasione? Per 30 giorni sugli scaffali di Eataly, tempio Newyorkese della gastronomia ‘Made in Italy’, nel negozio sulla Quinta Strada, sarà presente una vasta selezione di Brunello di Montalcino. Un riconoscimento dovuto se si considera che il 25% delle 8,5 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, sbarca negli Stati Uniti, un mercato costante per Montalcino e il suo Brunello nonostante la crisi.
Ma non è finita qui, non c’è solo il Brunello a portare l’Italia in America. Con la presenza del premier Enrico Letta la Expo milanese del 2015 invade New York sbarcato nella Grande Mela per promuovere l’evento internazionale che per cinque mesi porrà l’Italia alla ribalta mondiale. Prima al Moma per inaugurare la mostra di due delle sette statue del “Popolo del Cibo” ad opera del maestro Dante Ferretti, poi Letta ha raggiunto Eataly, dove ha trovato ad accoglierlo il padrone di casa, Oscar Farinetti. Più’ tardi si è aggiunto alla “brigata italiana” anche Renzo Piano, uno degli archistar più famosi al mondo, da poco nominato senatore a vita, che proprio a New York e’ di casa: qui ha uno dei suoi studi e qui ha realizzato tante tra le sue numerose meraviglie architettoniche.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30