Mezzo secolo di “Festa”, cinque decenni di ricordi, cene, emozioni, profumi e torneo di tiro con l’arco, che hanno animato, unito e legato Montalcino e i suoi abitanti e che le nuove generazioni sentono e vivono come parte importante della propria vita sociale e attiva nella città: sono il “Torneo delle Cacce” e “Sagra”, espressione della vita sociale della città di Montalcino, che, la seconda domenica d’agosto e l’ultimo fine settimana di ottobre di ogni anno, fanno rivivere, attraverso i quattro Quartieri (Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio), momenti culturali, sociali e ricreativi, sentimenti, a volte contrastanti, di appartenenza, antagonismo e rivalità, ma anche attrazione turistica e momento attrattivo per tutti coloro che amano le rievocazioni storiche e vogliono assistere ad un viaggio nella storia e nel tempo.
La popolazione partecipa, si impegna e lavora, per tutto l’arco dell’anno, per la buona riuscita della “Festa” e non solo. I Quartieri, a Montalcino, sono anche espressione di una vita sociale intensa e particolarmente radicata: qui, nuove e vecchie generazioni si incontrano, dialogano e operano per il bene della “Festa” e nell’interesse della città. Ma sembra che tutto questo non sia importante e non valga la pena di essere “comunicato”. Ad oggi, infatti, eccetto che per alcune decine di locandine e manifesti, che “addobbano” gli esercizi commerciali e le mura della città del Brunello, e per il fermento che anima i Quartieri e i suoi “popoli”, sembra che, per Montalcino, questa sia una settimana come molte altre.
Nessuna pubblicità, nessun articolo o “invito” per turisti, niente. Perché? L’amministrazione comunale ha scelto, ormai da un po’ di tempo, di non investire nella comunicazione di nessun evento né tanto meno nel “Torneo delle Cacce” e nella “Sagra” e questo a scapito di un ritorno economico e di immagine dall’enorme potenziale.
Se diamo uno sguardo alla storia della “Festa” più amata dagli abitanti di Montalcino, scopriamo che nacque in un periodo di crisi per la città, che ancora non era conosciuta a livello mondiale per il suo Brunello, per attrarre turisti e riscattare la propria immagine di zona depressa che si andava spopolando.
Montalcino e i suoi Quartieri hanno bisogno di essere comunicati anche al di fuori del suo prodotto principe che, se da una parte rappresenta l’elemento fondamentale dell’economia della città, non risulta essere l’unica risorsa del territorio: Montalcino è anche storia, cultura, paesaggi e tradizione e tutto questo deve essere comunicato perché “non si vive di solo vino” e il Brunello è famoso e apprezzato perché frutto di un territorio che racchiude molti facce di una stessa medaglia.
Ma, per fortuna, anche se l’amministrazione “risparmia” sulla comunicazione, in aiuto dei Quartieri e della loro Festa, arriva la Montalcinonews.com che, con video, reportage, articoli, interviste, fotografie e la ormai, per molti, irrinunciabile diretta streaming, torna a connettere la città con il resto del mondo e regala a cittadini, turisti e a tutti coloro che non possono essere a Montalcino, le emozioni, i sapori e le suggestioni dell’“Apertura delle Cacce”.
È giusto che un giornale on line sia l’unica fonte di comunicazione per promuovere la “Festa” più importante e più amata dai cittadini di Montalcino? Quando si tratta di una festa di un popolo, risorse da dedicare ad una delle facce più suggestive ed emozionanti che Montalcino ha, si dovrebbero poter trovare.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30