E i giudizi dei più importanti critici italiani venuti a Montalcino? Enzo Vizzari (L’Espresso): “mi sembra ci sia un’identità del Brunello che vada salvaguardata, pur essendo legittime le diverse interpretazioni: c’è chi preferisce un’impostazione tradizionale, chi preferisce renderlo più bevibile e accessibile subito”. Secondo Ernesto Gentili (L’Espresso): “se c’è un’annata che meritava la Riserva è proprio il 2006: grande profondità e longevità, caratteristiche che non sempre riscontro. Con questa Riserva e con il 2007, Montalcino ha davvero molte carte da giocare”. Per Gianni Fabrizio (Gambero Rosso): “credo fermamente che il Brunello sia la Docg più omogenea, in termini di qualità, della Toscana. Ci sono 20, 30 aziende, forse anche di più, che sfornano tutti gli anni vini fantastici”. Gigi Brozzoni (Veronelli): “la denominazione risente, purtroppo, un po’ del dibattito di questi anni. Tutti i produttori sembrano intimoriti dal prendere iniziative, dal mostrare una personalità distinta”. Giancarlo Gariglio (Slow Food): “il 2006 era atteso, e le impressioni sono state molto positive”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024