Si potrà acquistare solo tra 5 anni, ma c’è già la certezza che il Brunello 2011 occuperà un posto d’onore nelle cantine degli eno-appassionati di tutto il mondo: questa mattina una giuria di esperti e produttori ha assegnato - in “Benvenuto Brunello” - “quattro stelle” alla vendemmia 2011, mentre prosegue la presentazione a media e buyers del Brunello 2007, della Riserva 2006 e del Rosso 2010, tre eccezionali annate giudicate a “cinque stelle”. Il vino di Montalcino, intanto, vola alto sulla crisi: in controtendenza sulla congiuntura economica internazionale, il Brunello non teme scossoni. Secondo un’indagine Winenews sulle 20 realtà più rappresentative del territorio (per storia, qualità, produzione, successo internazionale e di dimensioni piccole, medie, grandi), la crescita media si attesta sul 10-15%, ma ci sono anche picchi che arrivano addirittura al 60%. Secondo i produttori, la crescita di fatturato è dovuta quasi esclusivamente all’export, soprattutto al rinnovato amore per il Brunello da parte degli States, che restano il primo mercato di sbocco, ma anche al crescente interesse della Scandinavia e di altri Paesi, come quelli asiatici, che però hanno ancora numeri relativamente bassi. Le cifre dell’inchiesta sono abbastanza in linea con le cifre diffuse dal Consorzio del Brunello, che indicano, per il 2011, una crescita del giro di affari dei vini di Montalcino pari al 10% sul 2010 (con un business complessivo di 155 milioni di euro). E, proprio grazie all’export, il “sentiment” complessivo dei produttori è buono anche per il 2012: le cantine più piccole, che non aumenteranno volumi di produzione e listini, si aspettano di ripetere le performance del 2011, ma c’è anche chi prevede aumenti di fatturato dal 10% al 25%, soprattutto puntando su un riposizionamento del prezzo. E, a sottolineare l’importanza della promozione del Brunello nel mondo, sono stati assegnati i premi “Leccio d’Oro”, che sono andati a Gaia Restaurant di Hong Kong, al Biondivino Wine Boutique di San Francisco (Usa) e all’Antica Trattoria Suban di Trieste.
Focus - Ferragamo, wine & fashion
Una composizione floreale in cui le foglie di vite, i pampini e i grappoli fanno da sfondo a un bicchiere e una bottiglia di vino, tra delicati fiori bianchi e rosa: ecco l’immagine scelta dagli stilisti della maison fiorentina Ferragamo, celebre griffe del made in Italy, per rappresentare il Brunello 2011. La formella è stata apposta, oggi, come da tradizione, sul muro del Palazzo Comunale di Montalcino. Con lo stesso disegno sono state fatte felpe e t-shirt, in vendita per acquistare un’ambulanza per la Misericordia di Montalcino. L’opera di Ferragamo si aggiunge a quelle realizzate, negli anni passati, da famosi autori, come il designer Giorgetto Giugiaro, dal Dipartimento Design Fiat, gli stilisti Cavalli, Prada e Missoni, il pittore Sandro Chia, il fotografo Oliviero Toscani, l’attore Peter Weller, dal vignettista Emilio Giannelli e dall’artista Tadashi Agi-Okimoto Shu.
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Ad aggiudicarsi il premio Leccio d’Oro 2012 sono stati il Gaia Restaurant di Hong Kong per la categoria ristoranti, il Biondivino Wine Boutique di San Francisco (Usa) per la categoria enoteche e l’Antica Trattoria Suban di Trieste per la categoria osterie. La giuria, che ha scelto i locali, è composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Ezio Rivella e dai componenti del Comitato di Presidenza Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi, Giancarlo Pacenti e Fabrizio Bindocci, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera per cui cura la rubriche “Vivi Milano”; l’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato Usa Faith Willinger; il Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais) Antonello Maietta e il presidente del Gruppo del Gusto della Stampa Estera in Italia Alfredo Tesio.
Il Gaia Restaurant (www.gaiagroup.com), uno dei migliori ristoranti italiani di Hong Kong, è stato il primo locale aperto dal “Gruppo Gaia”, nato nel 2000 e rapidamente diffusosi in tutta la Cina attraverso l’apertura di numerosi altri ristoranti e bar. Il Gaia Restaurant di Hong Kong è gestito da Pino Piano: napoletano di nascita, Piano ha viaggiato per tutto il mondo, spostandosi da Londra a New York fino ad approdare a Hong Kong. La carta dei vini conta oltre 600 bottiglie, tra italiane e francesi.
L’enoteca Biondivino (www.biondivino.com) di Ceri Smith nasce nel 2006 ed è specializzata soprattutto in vini italiani. L’esclusiva “italian wine boutique” di San Francisco comprende nella sua wine list qualcosa come 490 vini di venti regioni italiane di cui 150 con un costo, sullo scaffale, inferiore ai venti dollari.
L’Antica Trattoria Suban (www.suban.it) di Trieste nasce nel lontano 1865 e da allora quattro generazioni di ristoratori si sono prodigati per portare avanti la tradizione gastronomica triestina nata dalla convivenza di genti, religioni, usi e costumi diversi. La trattoria fu aperta, e tuttora si trova, nel rione di San Giovanni, zona di sosta e di passaggio per i traffici che si svolgevano tra l’altipiano carsico e Trieste. Oggi la trattoria è gestita da Federica Suban.