“Il complesso di Sant’Agostino potrebbe trasformarsi in un tessuto connettivo polifunzionale per ricongiungere l’intero nucleo dell’antica formazione di Montalcino”. A dirlo oggi, ai microfoni della Montalcinonews, l’architetto Edoardo Milesi, presidente del comitato culturale della Fondazione Bertarelli, in occasione del convegno, promosso dalla Fondazione stessa con il patrocinio del Comune di Montalcino: un vero e proprio incontro scientifico per presentare la carta archeologica del territorio di Montalcino realizzata con l’intento di interpretare il territorio ed il suo paesaggio attraverso i beni culturali.
“La filosofia con cui la Fondazione Bertarelli porta avanti i propri progetti - spiega ancora l’architetto Milesi - che siano interventi di restauro o ricerche scientifiche, è quella di interagire con i cittadini e di rendere partecipi tutti loro delle nostre idee per creare una partecipazione attiva e capillare sul territorio. Un lavoro per rilanciare fortemente il territorio e i cittadini che lo abitano”.
La Fondazione Bertarelli ha scelto proprio di “agire” sul complesso di Sant’Agostino perché un edificio molto interessante, con molte funzioni diverse al suo interno: un bene baricentrico della città di Montalcino con enormi potenzialità per la comunità e per tutti coloro che “gravitano” sulla città del Brunello. “La parte ricettiva dell’edifici - continua l’architetto Milesi - che nasceva come seminario e che, fino ad oggi, ha ospitato la casa di riposo, potrebbe divenire un ostello della gioventù nel cuore della città. Mentre le stanze usate ad oggi come magazzini potrebbero divenire la nuova sede del Consorzio del Brunello, che sembra interessato a tornare nel cuore della vita della città con le proprie strutture. Alcune zone del complesso, quelle che ospitano il museo archeologico e quello civico-diocesano sono già oggi aperte al pubblico, ma gli spazi dei due chiostri e quelli che si affacciano all’esterno, potrebbero acquisire un ruolo connettivo con il pubblico che, ad oggi, non hanno”.
Il progetto che la Fondazione Bertarelli ha ideato per il complesso di Sant’Agostino è comunque già partito. Si basa su un accordo pluriennale che vedrà coinvolti, per i prossimi sei o sette anni la Fondazione stessa, il Comune e la Curia vescovile. Si procederà iniziando dal restauro della Chiesa, che prevede l’eliminazione delle infiltrazioni e la messa in sicurezza dell’architettura stessa e, a partire dal 2014, sono previsti anche i restauri degli affreschi, un passo importante per un patrimonio, atristico e culturale della città, che sta, a poco a poco scomparendo.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30