E’ scomparsa sabato scorso, all’età di 93 anni, la baronessa Afdera Franchetti, personaggio molto noto all’interno del jet-set hollywoodiano degli Anni Cinquanta e Sessanta anche, ma non solo, per essere stata la quarta moglie di Henry Fonda, che era stato con lei a Montalcino, poiché era la sorella di Lorian Franchetti, che a sua volta aveva sposato il Conte Loffredo Gaetani d’Aragona Lovatelli, ed era la madre di Gelasio Gaetani Lovatelli, famiglia che possedeva la Tenuta di Argiano.
“Mia zia Afdera veniva spesso ad Argiano quando ero piccolo - racconta, a MontalcinoNews.com, Gelasio Gaetani Lovatelli - era ospite di mia mam ma. È venuta tante volte, ma sono ricordi lontani, perché ero piccolo. Portava sempre i suoi amici americani. Non ricordo personalmente Henry Fonda a Montalcino, ma da ricordi di famiglia sono certo che c’è stato, poi lo incontrai sicuramente nel nostro palazzo di famiglia a Roma. Mi ricordo, per esempio, che un’estate siamo andati, io, lei e i miei genitori, da Argiano, con il nostro vecchio autista, Giuseppe Meattini, all’Isola del Giglio e lei si innamorò di quel luogo. All’epoca avevo 17 anni e fui io ad accompagnarla a vedere delle case”.
I ricordi legati ad Afdera riguardano principalmente gli Stati Uniti: “Lei viveva tra New York e Los Angeles - prosegue Gelasio Gaetani Lovatelli - quando era sposata con Henry Fonda. Ha avuto anche tante altre storie importanti. Poi si ritirò a Londra, conosceva bene la Regina Elisabetta, ma conosceva soprattutto sua sorella Margaret. Oggi, durante il funerale, il prete ha parlato del ritorno al padre, inteso come Gesù Cristo, e, quando è toccato a me fare il discorso, mi sono ricollegato parlando di ritorno al ritorno al terroir. Lei aveva un grande legame con suo padre, ovvero mio nonno, Raimondo Franchetti, che esplorò la Dancalia, un territorio dell’Africa molto impervio e difficile da attraversare. Era una figura leggendaria”.
La morte di Afdera Franchetti riporta alla memoria un’epoca storica diversa, che oggi è ormai svanita. “Mia zia veniva da un mondo ovattato, un jet-set che non esiste più - sottolinea Gelasio Gaetani Lovatelli - e tutti si conoscevano in quel mondo. Sono molto triste per la sua morte, ma sono al tempo stesso felice, perché era una donna di quell’epoca, non ha mai avuto il tempo di pensare che tutti noi mortali finiamo nell’abisso della vecchiaia. L’avvocato Agnelli, che era un suo grande amico, diceva che è una brutta bestia la vecchiaia. Non potevo più pensare di vederla invecchiare in un letto”.