Dare un aiuto concreto ai bambini più sfortunati, nelle zone più povere dell’Africa, attraverso l’istruzione, l’unico mezzo che può dare loro un futuro migliore, lontano dalle guerre e dalla miseria: è questo l’obiettivo di Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino, produttrice di Brunello con il Casato Prime Donne e promotrice del Premio Casato Prime Donne. Insieme a suo marito Carlo Gardini, scomparso lo scorso marzo, ha finanziato la costruzione di due aule, in cui studiano 100 bambini, in Repubblica Democratica del Congo, nella Diocesi di Butembo-Beni.
“Abbiamo iniziato qualche anno fa in Sierra Leone - racconta MontalcinoNews.com Donatella Cinelli Colombini -, dove c’era il Vescovo Giorgio Biguzzi. Tramite lui abbiamo costruito due piccole scuole in un villaggio, coprendone un’altra che si era scoperchiata a causa di un tifone. Poi il Vescovo è stato male, per cui mi sono rivolta a un sacerdote che opera in Congo, Don Riccardo, e con lui abbiamo costruito l’ampliamento della scuola di Butembo Beni”.
Non sono mancate le difficoltà. “All’inizio c’era un accordo con le famiglie - spiega Donatella Cinelli Colombini - per cui avremmo dato le risorse economiche e loro avrebbero messo la manodopera. Poi non c’è stata più disponibilità da parte delle famiglie locali a lavorare a questo progetto per cui si era un po’ arenato. Qualche tempo fa, Don Riccardo mi manda delle foto, in cui c’erano i bambini sopra delle panche, in stanze che erano praticamente un cantiere: non c’erano finestre, non c’era intonaco sui muri, non c’era il pavimento, controsoffitto. Don Riccardo mi ha spiegato che non c’era più spazio e dovevano usare le aule così com’erano. Allora durante l’anno scolastico ho comprato i banchi e le finestre, poi, appena i bambini hanno fatto le vacanze estive, abbiamo fatto il pavimento, l’intonaco e il controsoffitto e lui le ha potute benedire”.
Non è sempre semplice fare beneficenza in questi angoli del mondo. “Devi trovare la persona giusta – spiega Donatella Cinelli Colombini -, che ti permette di portare in fondo il progetto. Credo che soprattutto in Congo l’unica strada sia l’istruzione. In questo villaggio avevano la guerra a 20 km. Se non c’è l’istruzione e una reazione alla violenza, non hanno una via d’uscita. Fin quando rimangono analfabeti dove vanno? Sono gocce nel mare”.