“I lavori sono assegnati, anche se non sono partiti. Ci sono una serie di adempimenti burocratici che devono essere portati avanti dalla ditta costruttrice. Supponiamo che gennaio sia il mese dell’inizio dei lavori”. Con queste parole il direttore della Società della salute senese Lorenzo Baragatti ha raccontato a MontalcinoNews.com la situazione del Presidio Ospedaliero di Montalcino dopo l’incontro pubblico avvenuto lunedì scorso al Teatro degli Astrusi. L’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del mondo della sanità territoriale e non solo, è stato organizzato dall’Asl Toscana Sud-Est per informare i cittadini su quella che sarà la trasformazione da Casa della Salute a Casa della Comunità, un passaggio importante per il Presidio, che prevede anche i lavori di rifacimento della copertura per tutto l’edificio, che saranno finanziati con fondi del Pnrr e dovranno essere ultimati entro il 2025. “Stiamo seguendo le tempistiche previste - afferma la direttrice sanitaria dell’Asl Assunta De Luca -. Ci sarà un po’ di disagio, perché si svolgeranno nella parte esterna della struttura, ma non ci sarà alcun problema per l’accesso dei pazienti”.
C’è stata una buona risposta di pubblico da parte della cittadinanza, che ha avanzato delle richieste. “Vogliamo coinvolgere i cittadini nella realizzazione delle attività socio-sanitarie - prosegue la direttrice Assunta De Luca -. Ci hanno chiesto di avere all’interno della Casa della Comunità un punto di ritrovo, in cui possono fare degli incontri con i nostri professionisti e in cui viene spiegato il funzionamento dei nostri servizi. Alcuni hanno espresso il desiderio di avere approfondimenti su questioni come la violenza di genere, la gestione del post-parto, come avere un sostegno psicologico dopo la gravidanza, le iniziative in caso di disagio giovanile. E’ stata chiesto anche di usare il Chiostro di Sant’Agostino per incontri con le scuole. In modo che la Casa della Comunità diventi un’estensione della propria abitazione. Ci sarà una presa in carico del paziente a 360 gradi. L’obiettivo è rispondere sempre di più alle domande sulla salute da parte dei cittadini”.
Tanti i servizi che saranno ampliati con la trasformazione in atto. “Con la Casa della Comunità - prosegue Baragatti – dovremo garantire la continuità assistenziale sulle 24 ore. Dovremo anche attivare un Punto Unico di Accesso, mettendo insieme il segretariato sociale e il servizio di segretariato sanitario. La specialistica ambulatoriale è già presente, non credo ci sia bisogno di espanderla, ma dobbiamo fare in modo che i professionisti lavorino in rete per la presa in carico delle persone. Dovremo anche sviluppare il servizio consultoriale, ne abbiamo uno rivolto alla donna ma dovremo rivolgerlo anche agli adolescenti. Il vero cambiamento che vogliamo è il modo di lavorare delle persone insieme con la comunità, sviluppando un rapporto di partenariato, un luogo di aggregazione. Questo è stato un primo incontro, ne seguiranno altri, abbiamo chiesto di avere delle memorie scritte su cui poter lavorare”.