Il Brunello di Montalcino non sarà più valutato da una Commissione di produttori, enologi e di addetti ai lavori (ma di diversi settori del vino), ma da un gruppo di Master of Wine. Un sistema che sarà utilizzato già con l’annata 2020, che debutterà nel prossimo Benvenuto Brunello (14/18 novembre). In realtà non si tratta di una grossa novità, visto che, negli ambienti del vino di Montalcino, la notizia era ampiamente risaputa, e, tra l’altro, è una formula già in essere, da anni, per il Barolo di Serralunga d’Alba, uno dei Comuni vitivinicoli più importanti d’Italia, oltre che della famossima docg del Piemonte.
Oltre all’annata 2020 debutteranno anche la Riserva 2019, il Rosso di Montalcino 2023 e gli altri due vini della denominazione, il Moscadello e il Sant’Antimo.
Il sistema di valutazione - comunque impreziosito dalla partecipazione sul territorio del brunello di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano - non sarà l’unica differenza sulle recenti edizioni di Benvenuto Brunello: per esempio ci sarà un ritorno parziale alle origini con giorni di walk around tasting in presenza dei produttori, che saranno aperti anche ai winelover.
La manifestazione prevede anche le degustazioni tecniche con il servizio sommelier di giovedì 14 e venerdì 15 novembre, riservate esclusivamente ai media nazionale e internazionale; sabato 16 novembre, poi, il Teatro degli Astrusi ospiterà il focus “Quale futuro per i Consorzi del vino” (ore 10,30), con la partecipazione dei presidenti Albiera Antinori (Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia) Francesco Cambria (Etna Doc), Sergio Germano (Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani), Giovanni Manetti (Chianti Classico), Christian Marchesini (Valpolicella). Poi l’attesa valutazione dell’annata, con il “nuovo” sistema, l’assegnazione del Premio Leccio d’Oro e il tradizionale svelamento della mattonella del Benvenuto Brunello.