Emozione, gioia e curiosità, ma anche preoccupazione, ansia e un pizzico di apprensione finchè tutta l’uva non sarà in cantina. Sentimenti contrastanti che emergono ogni anno quando l’autunno bussa alla porta e arriva quel magico momento chiamato vendemmia, che a Montalcino, tra i pregiati filari di Brunello, è entrata nel vivo. Una raccolta all’antica, in ritardo di 7-10 giorni rispetto agli ultimi anni, e un’annata che fa davvero ben sperare.
“Sono molto contento - dichiara Bernardino Sani, ad ed enologo di Argiano - c’è un’ottima quantità, ed è importante perché venivamo da annate un po’ scarse, e una grande qualità. C’è una particolarità: la maturità fenolica è arrivata prima di quella tecnologica. Le uve sono molto saporite, hanno un bel colore, manca ancora un po’ di gradazione alcolica potenziale ma questo lo considero un bene perché si torna a fare un vino un po’ più classifico anche come grado alcolico. Spero di fare un grande vino classico. Ogni annata è a sé, forse la 2013 potrebbe essere simile come stile”.
“Per adesso sono veramente sorpreso, in positivo, dalla quantità e dalla qualità dei tannini nelle uve - sottolinea Giacomo Neri, alla guida di Casanova di Neri - si possono sentire i profumi che vengono dalle uve nei tini a fermentare, belli e intensi. In più le gradazioni zuccherine sono normali. Teoricamente abbiamo la possibilità di fare una bellissima vendemmia. Incrociamo le dita, perché siamo “all’inizio della partita”, ma una piacevolissima sorpresa. Grandi colori, bellissimi profumi e gradazioni zuccherine che porteranno a vini da 13-13,5 gradi. La mia prima vendemmia è stata la 1991. Quella di quest’anno mi ricorda i profumi dei primi anni Novanta”.
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