Un riconoscimento per l’impegno nella diffusione del turismo del vino in Italia: con queste motivazioni Donatella Cinelli Colombini ha vinto il Premio Masi 2024 per la civiltà del vino. Emile Peynaud, Hugh Johnson e Philippine De Rothschild, recentemente Luigi Moio e Gerard Basset: questi i nomi delle altre personalità illustri che nel corso degli anni si sono aggiudicate questo prestigioso premio. “Mi sento intimidita nel vedere il mio nome fra questi colossi della storia del vino mondiale - ha affermato Donatella Cinelli Colombini -. Nel premio dedicato alla bellezza, il vino si pone come un possibile strumento di bellezza soprattutto per il suo ruolo nel contrasto dell’abbandono dei territori interni, nel mantenerli popolati, coltivati e quindi paesaggisticamente belli. Obiettivi a cui il turismo del vino può dare ulteriore spinta se sviluppato in una logica rigenerativa. La bellezza è importante per il turismo del vino e deve essere coniugata con due parole: armonia e integrità e l’armonia va cercata in 3 direzioni: con la storia passata, presente e futura, con la natura e con l’uomo cioè con il suo bisogno di essere felice. Di un calice di vino si dice in genere che è buono, è profumato. Ma dove trova, lei, la bellezza? Il vino è bello. Lo è per il luogo dove nasce e per le persone che lo producono. Questo mi fa sentire fortunata nella professione, che considero la più bella del mondo”.
Il 43° Premio Internazionale Masi è stato dedicato quest’anno alla bellezza come strumento di rigenerazione dei territori e dei valori umani. Un fil rouge fra passato e futuro su cui il premio Masi prova a dare un contributo di riflessione continuando un dialogo che nel 2021 si concentrava su “Coraggio e visione” nel 2023 su “Radici e prospettive” e ora alza il tiro su uno dei temi più forti della cultura umana: la bellezza. Nella sezione “Civiltà veneta” i vincitori sono stati l’imprenditore Riccardo Illy, lo scultore Arcangelo Sassolino e la giovane ambientalista e scrittrice Sara Segantin.
Il 43° Premio Internazionale Masi ha offerto una visione multiforme del concetto di bellezza che tocca la solidarietà, passa per la politica, si nutre delle riflessioni degli artisti e deve confrontarsi con la sostenibilità.
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