Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello e pioniera nel promuovere movimenti culturali vitivinicoli, come il Movimento Turismo del Vino e Cantine Aperte, è tra i vincitori dell’edizione n. 43 del Premio Masi, che dal 1981, attraverso la Fondazione Masi, porta in Valpolicella personalità nazionali e internazionali altamente rappresentative di civiltà e cultura. Donatella Cinelli Colombini si aggiudica il Premio Internazionale Civiltà del Vino, dedicato al grande mondo della vitivinicoltura, che premia le personalità più rappresentativa che hanno contribuito a livello internazionale ad esaltare l’antica cultura della vite e del vino, “per la sua opera di produttrice, promotrice e divulgatrice della vite e del vino attraverso la valorizzazione dell’estetica del paesaggio e per essere figura di primo piano dell’enoturismo attraverso iniziative come il Movimento del Turismo del Vino e Cantine Aperte. E ancora, per l’appassionato impegno nell’Associazione Donne del Vino e, in coerenza, per l’organizzazione di una “azienda tutta al femminile” nel Casato Prime Donne a Montalcino”. Proprio il Casato Prime Donne, prima cantina italiana tutta al femminile, promuove il Premio Casato Prime Donne (la cerimonia di quest’anno, che vedrà protagonista Maria Canabal, si terrà il 14 settembre al Teatro degli Astrusi).
“Il premio internazionale a Donatella Cinelli Colombini riconosce la sua pluriennale attività di produttrice e la sua sensibilità femminile a favore dell’ambiente e del vino”, dichiara il vicepresidente della Fondazione e presidente di Masi, Sandro Boscaini. “Il circolo virtuoso della Bellezza” è il fil rouge del Premio Masi 2024, che vuole sottolineare la ricerca dell’armonia e dell’umanesimo come contrappunto all’estrema e asettica forma della specializzazione e settorializzazione estreme in un mondo sempre più tecnologico. In altre parole: cercare e costruire Bellezza affinché l’uomo, con i suoi valori, bisogni e aspirazioni, possa mantenere una centralità di fronte al progresso e alla tecnica, pur riconoscendo che essi sono risorse irrinunciabili al servizio dell’umanità.
Il Premio Civiltà Veneta viene attribuito all’imprenditore triestino Riccardo Illy (ex proprietario di Mastrojanni a Montalcino), allo scultore vicentino Arcangelo Sassolino e all’attivista ambientalista e scrittrice Sara Segantin, originaria della provincia di Trento, mentre il Grosso d’Oro Veneziano è conferito all’Opera Don Calabria, “multinazionale del bene” nata a Verona, oggi attiva nei 5 continenti.
La cerimonia si terrà il 25 ottobre presso le storiche cantine Masini, con la firma sulla Botte di Amarone, e proseguirà nel nuovo complesso polifunzionale Monteleone21 a Gargagnago di Valpolicella, attualmente in fase di completamento. L’evento sarà arricchito da un momento di riflessione e confronto tra i premiati, moderato dal giornalista Alessandro Milan.