Un laboratorio con 140 cloni di Sangiovese, situato in un grande casale vicino Montalcino, che adotta tutte le più sofisticate tecniche di coltivazione moderne, all’insegna della sostenibilità, e che dà la possibilità a tutti gli appassionati di vino di adottare parti del vigneto, facendoli così diventare sia consumatori che investitori: è questa l’idea che c’è dietro Oria, il nuovo progetto lanciato dal winemaker Roberto Cipresso e da Martin Iglesias, esperto di sviluppo commerciale a livello internazionale.
“Dopo 37 anni passati ad occuparmi di vino in giro per il mondo – racconta a MontalcinoNews Cipresso - ho trovato un’occasione per costruire qualcosa che possa sopravvivermi. È il recupero di un terreno abbandonato in Val d’Orcia, tra Montalcino e San Quirico, dove la leggenda racconta di vecchio monastero chiamato Oria, che ha l’età della Fortezza di Montalcino. Tornerà a vivere, diventando un hotel di charme e un grande laboratorio della vite e del vino”.
Cipresso ha sempre avuto una vera e propria passione per il Sangiovese e adesso ha l’opportunità di esprimerla al meglio con un vigneto speciale. “Pianteremo 26 ettari di vigneto con 140 cloni di Sangiovese – spiega -, la collezione più importante in questo momento. Avremo tutta la storia genetica del Sangiovese e daremo la possibilità di poterli assaggiare separatamente. Nascerà anche un vino che sarà il blend di tutti i cloni. Il paesaggio è già stupendo, ma l’obiettivo è anche di migliorarlo. Oria vuol dire ‘aurea’ che mi ha ispirato a orientare tutto il progetto sul numero aureo, 1.618. Per questo il vigneto avrà tra filare e filare una distanza di 1 metro e 618 e tra pianta e pianta di 0.809 centimetri, che è esattamente la metà”.
Il progetto di Cipresso è futuristico, oltre che mirato ad avere un impatto ecosostenibile. “Vogliamo creare un vigneto con le qualità di un bosco – racconta il winemaker -, creando un ecosistema per cui ogni pianta darà freschezza a quella accanto. L’irrigazione è sotterranea, in modo tale che le viti possano toccare il sottosuolo già in gioventù e respirare anche nei momenti di grande calore. La struttura del vigneto sarà in corten e quindi avrà un sostegno invisibile. La zona ha un leggero rischio di gelate, ma adotteremo un sistema di controllo con cavi termici a batteria solare che permetterà di evitare gelate tardive. Quando metteremo sul tavolo la bottiglia potremo essere molto precisi sull’impatto ambientale che ha avuto in termini di ossigeno e carbonio prodotto”.
Dietro Oria c’è anche un modello di business innovativo che coinvolge anche molti vip. “I winelovers avranno in affido delle unità di vigneto per dieci anni – spiega Cipresso -. Non è un crowfunding, ma una vera e propria adozione, che dopo dieci anni porterà alla proprietà della società. L’unità minima produrrà 144 bottiglie, chi entrerà con la quota minima avrà ogni anno 12 casse di vino per ogni anno. Gli associati avranno un vigneto che sarà personalizzato con il loro nome. Abbiamo già 100 partecipanti da 12 diversi paesi del mondo. Sono entrati personaggi famosi come l’ex pilota di Formula 1 Rubens Barrichello e il calciatore della Fiorentina Lucas Martinez Quarta”.