Una vendemmia “all’antica”, come non si vedeva da tempo, più tardiva rispetto agli ultimi anni, con un rallentamento della maturazione e un probabile abbassamento delle gradazioni alcoliche, accolto con favore dai vignaioli, e più impegnativa, con maggiori attenzioni richieste anche per via di un clima incerto, che inciderà pure in questi ultimi, decisivi, giorni, nonostante ci sia la consapevolezza di essere davanti a un’ottima annata, sia per qualità che per quantità, anche se, chiaramente, solo quando l’uva sarà tutta in cantina si potrà trarre un bilancio definitivo. È questo il “sentiment”, a MontalcinoNews.com, dei produttori di Montalcino, che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, con le dovute eccezioni, inizieranno la raccolta del Brunello.
“Tra due giorni faremo il punto della situazione meteo, ma dalla prossima settimana cominceremo - commenta Gianni Savelli, agronomo di Banfi - siamo in ritardo di una settimana. Il grande caldo di luglio e agosto che ha portato al blocco delle piante e le piogge di settembre, con l’abbassamento delle temperature e poca luce e quindi meno attività fotosintetica, hanno annullato il grande anticipo che avevamo registrato a inizio luglio. Le gradazioni alcoliche ad ora sono leggermente più basse, le uve sono sane. Abbiamo lavorato parecchio in vigna per essere pronti all’umidità e alla pioggia”.
“Abbiamo iniziato dieci giorni fa, ma la settimana scorsa ci siamo fermati per motivi meteorologici e per un rallentamento nelle maturazioni delle uve - dice Giampiero Bertolini, amministratore delegato di Biondi Santi -abbiamo ricominciato ieri dalle vigne più giovani e procediamo adesso molto lentamente. Ce la siamo presa con calma, stiamo tenendo sulla pianta tutte le parcelle più importanti perché ancora siamo con un grado alcolico abbastanza basso. Il valore medio nelle vigne è di 12,5 gradi. Questo però non intacca il profilo dei vini, anzi. La vendemmia si prospetta buona sia di qualità che, finalmente, di quantità, ma al momento è complicato per via di questo rallentamento nelle maturazioni. Tutto dipenderà dal meteo nei prossimi venti giorni. Stiamo facendo molte più analisi degli ultimi anni per avere tutto sotto controllo, ma siamo sereni”.
“Per il momento sono molto, molto contento - spiega Bernardino Sani, amministratore delegato ed enologo di Argiano - perché riscontro una grande qualità, un’ottima quantità e un’uva con profilo dei vecchi tempi: saporita, molto matura dal punto di vista della buccia e dei tannini e con gradazioni alcoliche molto più basse rispetto agli ultimi tempi. Per ora abbiamo vendemmiato una piccolissima parte della Vigna del Suolo, che rispetto alle altre era più matura; qui la gradazione alcolica potenziale è di 13 gradi, perfetta dal punto di vista gustativo, nell’ottica di fare vini bilanciati e freschi. Per quanto riguarda il resto dei vigneti abbiamo deciso di aspettare ancora un po’ per dar tempo al Sangiovese di effettuare una piena maturazione, penso che inizieremo a raccogliere giovedì o venerdì della prossima settimana. La particolarità di questo anno è che la maturità fenolica è arrivata prima della maturità tecnologia, e questo è un bene”.
“Ci siamo, stiamo affilando le forbici - sottolinea Giacomo Neri, titolare di Casanova di Neri - aspettiamo un po’ di sole, probabilmente sabato partiamo con Tenuta Nuova. Nel versante nord attendiamo ancora un paio di settimane. Sembrava una vendemmia anticipata e invece rispettiamo i tempi canonici. Le uve sono molto belle. La maturità fenolica è molto avanti, mentre quella tecnologica è ancora un po’ indietro. Incrociamo le dita, ma si prospetta un’annata con molto colore, profumi, tannini e gradazione alcolica più bassa. Sarebbe una fortuna”.
“Le premesse per un’ottima annata ci sono, ma dipende dal meteo - sostiene Donatella Cinelli Colombini, che produce Brunello al Casato Prime Donne - abbiamo scaricate le vigne perché c’era tanta uva. Che è sanissima, con acini di calibro normale. I grappoli sono spargoli, abbastanza piccoli, ce la dovrebbero fare a resistere alla pioggia. Quando iniziamo a raccogliere? Dipende dalle previsioni del tempo, da come si sviluppa la perturbazione. Stiamo sfogliando i vigneti per cercare di resistere il più possibile. Se arriva il sole aspettiamo ancora un po’, metà della prossima settimana o anche la settimana successiva”.
“Cominceremo a fine settembre-inizio ottobre, in ritardo rispetto agli ultimi anni ma in linea con le grandissime annate - fa sapere Elisa Fanti, alla guida dell’omonima azienda - l’ultima volta fu nel 2019, e come stile trovo delle somiglianze. C’è tanta uva, la maturazione va molto lenta. Se la vendemmia tardiva sarà un’eccezione? Non lo so, spero di no. In realtà questo è dovuto ad un blocco della vegetazione con il caldo prolungato che c’è stato d’estate, non è il risultato di una stagione omogenea, con un caldo mite come era prima. Si torna quindi all’antica ma in maniera diversa. Le viti adesso sono belle, questo abbassamento di temperatura e il freddo di notte fanno bene perché mantengono i profumi. Sono abbastanza positiva. Non è stata un’annata facile, per niente, ma per ora sono molto contenta”.
“Negli ultimi dieci anni abbiamo sempre iniziato intorno al 20 settembre, quest’anno invece siamo molto, molto indietro - dichiara Gianni Maccari, responsabile di Ridolfi - la maturazione è più lenta, nella zona nord est si arriva ai primi di ottobre. Sono molto soddisfatto perché torniamo indietro alle vendemmie di 30 anni fa. Per me è un bene, la maturazione dei polifenoli più lenta porta freschezza, eleganza e profumo nei bicchieri. L’uva è perfetta, siamo molto contenti, anche se possiamo cantar vittoria solo una volta messa in cantina. Cosa servirebbe? Un po’ di sole il giorno e temperature fresco la notte. La tramontana aiuta sempre nelle grandi vendemmie”.
“Stiamo valutando le previsioni meteo, ma probabilmente iniziamo questo fine settimana con i vigneti più giovani - dice Gianni Pignattai, proprietario di Pietroso - è una vendemmia vecchio stile, tendenzialmente le uve sono leggermente meno mature degli ultimi anni. Siamo indietro rispetto agli ultimi anni ma in linea con 20 anni fa. La stagione è stata un po’ strana, irregolare: molto piovosa fino a fine giugno, poi due mesi torridi. Ma i produttori sono molto più preparati rispetto al passato anche a gestire situazioni più complesse. Le uve sono molto belle al momento. Conta molto la situazione meteorologica di questi ultimi giorni, però sono soddisfatto. Le gradazioni sembrano meno importanti ed è un vantaggio. Ultimamente arrivavamo a vini di 15 gradi”.
“Tempo permettendo, dovremmo iniziare la prossima settimana - ci dice Riccardo Campinoti, de Le Ragnaie, che ha vigneti ad altezze che variano dai 200 ai 621 metri - la situazione è un po’ a macchia di leopardo. Le parti alte, come Le Ragnaie e Pietroso, sono bellissime, non hanno patito per niente il caldo. Nelle zone basse invece la pianta si è fermata per diverso tempo. L’uva comunque è bella, la qualità buona, la quantità c’è, quindi siamo abbastanza contenti. Anche se il tempo ci fa girare un po’ le scatole dal punto di vista logistico”.