Negli annunci di lavoro non si può scrivere soltanto “cantiniera”, o “ragioniera”, o “dottoressa”. “Non si può fare una specificazione di genere. Si deve scrivere “cantiniera-cantiniere”, oppure solo “cantiniere” e si intende anche una donna”, spiega a MontalcinoNews.com Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello che ha creato a Montalcino la prima azienda del vino interamente gestita da donne e ha promosso un riconoscimento, il Premio Casato Prime Donne, che ogni anno incorona un personaggio femminile capace di distinguersi ed essere di esempio positivo per le altre donne nella ricerca, nel lavoro e nella società civile.
Cinelli Colombini, qualche mese fa, ha pubblicato un annuncio in cui cercava specificatamente una cantiniera, “per evitare - spiega - di dover rispondere “mi dispiace, ma sto cercando una donna” a tutti gli uomini che mi mandavano il curriculum. E alcuni non l’hanno presa bene”. “Siccome eravamo abituati al genere maschile che assimilava anche le donne, quando io ho scritto “cantiniera” quelli dell’ufficio recluting mi hanno detto: attenzione, qui si rischia un richiamo. Non credo ci sia una multa, ma comunque è proibito. La legge è ispirata alla difesa delle categorie più deboli. Se l’annuncio prevede una discriminazione già all’inizio, non è legale”, prosegue Donatella Cinelli Colombini. La normativa di riferimento è il Decreto Legislativo n. 276 del settembre 2003, che tra le altre cose vieta di indicare nell’annuncio il genere sessuale.