Fino a 8.000 euro di multa e, soprattutto, la sanzione più pesante: il fatto di non essere più pubblicizzati sulle piattaforme come Booking e Airbnb. È quanto rischiano le strutture ricettive e le locazioni turistiche se non si doteranno, in ottemperanza alla legge 191 del 15 dicembre 2023, del Cin, il Codice identificativo nazionale, lo strumento individuato dal Governo per tentare la lotta al sommerso nel settore degli affitti brevi, da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili.
A breve finirà la fase sperimentale in sette Regioni (Puglia, Veneto, Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche e Sicilia, a cui si stanno aggiungendo in questi giorni Sardegna, Liguria e Molise) e dal 1 settembre entrerà a pieno regime il nuovo codice. A quel punto, nel giro di qualche settimana, come riporta Il Sole 24 Ore, finiranno sotto la lente circa 500.000 locazioni che, attraverso analisi incrociate, saranno analizzate dall’Agenzia delle Entrate. “A settembre (nei programmi, entro il primo giorno del mese) sarà pubblicato un avviso di entrata ufficiale in funzione della piattaforma nazionale – scrive il quotidiano di Confindustria – secondo le indicazioni del Ministero, ci saranno due mesi per la piena operatività. Poi, le strutture ricettive avranno altri due mesi per prendere il Cin. Dal 2025, di fatto, ci sarà l’entrata in vigore di tutto il sistema di sanzioni legate al Codice identificativo”.
Chi pubblicizzerà la sua struttura senza codice sarà punibile con una sanzione fino a 5.000 euro. Chi affitta senza Cin ne rischia una fino a 8.000 euro. “Anche le piattaforme si stanno allineando alle nuove norme e hanno dato rassicurazioni al ministero nelle scorse settimane sul fatto che con l’attivazione del Cin non pubblicizzeranno più strutture sprovviste di codice”, aggiunge Il Sole 24 Ore.
Il codice sarà ottenibile attraverso la piattaforma digitale della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (Bdsr), realizzata dal Ministero del turismo in collaborazione con le regioni. La richiesta del Cin dovrà essere effettuata tramite il portale del Ministero del turismo, accedendo con Spid o carta d’identità elettronica (Cie) del titolare e/o legale rappresentante della struttura ricettiva. Il portale guiderà l’utente attraverso una procedura che include un form precompilato con dati già a disposizione degli enti territoriali. Per accedere al sito del Ministero, sarà necessario comunicare il codice fiscale del rappresentante legale all’interno dell’apposita pagina predisposta nel Ricestat, che si aprirà automaticamente dopo il login nella stessa piattaforma Ricestat. Per le locazioni turistiche, questa procedura non sarà necessaria in quanto il dato richiesto è già in possesso degli archivi comunali.
Le strutture ricettive e le locazioni turistiche ubicate sul territorio senese sono quindi invitate a consultare l’informativa regionale sul Cin.