25 iscritti, dai 22 ai 55 anni, in prevalenza uomini, provenienti da tutta Italia, di formazione per lo più enologica nel caso degli studenti, già inseriti nel mondo della produzione per quanto riguarda i “professional” (enologi, agronomi, direttori commerciali che lavorano anche a Montalcino). È la nuova classe che Banfi ha formato per andare a riflettere su come sarà il mondo del vino tra dieci anni, il focus della Summer School 2024 di Sanguis Jovis, il Seminario Permanente sul Sangiovese che l’azienda leader del Brunello porta avanti attraverso la sua emanazione culturale, la Fondazione Banfi. “Annata 2034: cosa berremo? Scenari reali per futuri possibili” è il titolo della settima edizione, in programma a Ocra Montalcino dall’8 al 12 luglio (qui il programma).
“Sono arrivate una settantina di domande - sottolinea a Montalcinonews.com Rodolfo Maralli, presidente della Fondazione Banfi - per questo ci siamo allargati da 20 a 25, di cui 13 “student”, 12 “professional” e i due vincitori dei premi dedicate a Rudy Buratti e Alberto Lazzarino. Avremo una bellissima aula, molto tecnica perché tecnico è il tema”. E dato che si parla di futuro, il primo giorno della Summer School, l’8 giugno, al Teatro degli Astrusi (ore 18) si terrà un omaggio al cavalier “Ezio Rivella, maestro di futuro”. Una tavola rotonda - moderata dal caporedattore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, che vedrà tra i partecipanti, oltre a Maralli, anche la proprietaria di Banfi Cristina Mariani-May. E poi Elizabeth Koenig, vicepresidente di Banfi Srl, Lamberto Frescobaldi, alla guida di una delle imprese più importanti del vino italiano, il Gruppo Frescobaldi (oltre che presidente di Unione Italiana Vini), Alessandro Regoli, direttore di WineNews, Gabriele Gorelli, Master of Wine, Attilio Scienza e Alberto Mattiacci, rispettivamente presidente e direttore di Sanguis Jovis - “in cui ripercorreremo il suo ruolo guida, la sua visione di futuro e le intuizioni che lo hanno reso uno dei primi interpreti del ruolo di enologo in ottica manageriale - spiega Maralli - ad EzioRivella si devono alcune delle più importanti intuizioni che hanno portato il nostro ineguagliabile territorio ad essere ciò che è ora, una delle realtà più importanti, innovative e dinamiche nel pur ricco panorama vitivinicolo internazionale. Ci piace pensare che anche il mondo del vino, senza la sua azione, le sue idee e le sue intuizioni, sarebbe ben diverso dall’attuale”.