Non c’è dubbio che gli ungulati rappresentano, da tempo, una minaccia per il settore agricolo. Coldiretti ha parlato di una “invasione di 2,3 milioni di cinghiali”, lanciando una mobilitazione su tutto il territorio nazionale. Un problema anche per il settore del vino, spinto anche dalla siccità, con tanti vigneti del Belpaese che sono stati “recintati” per difendersi dagli attacchi. Ma c’è anche chi agli ungulati risponde, in modo sostenibile, con altri animali, ovvero i lupi, “sentinelle” e protettori delle vigne. È il caso di Tenute del Cerro, azienda fondata nel 1978 e di proprietà del Gruppo Unipol. Tenute del Cerro ha cinque tenute, di cui quattro vitivinicole, tra Toscana e Umbria, dove, tra l’altro, produce Brunello di Montalcino con la Poderina, per un totale di 5.000 ettari di terreno di proprietà, di cui quasi 300 vitati.
Nelle Tenute del Cerro il ritorno dei lupi all’interno delle singole tenute sta diventando elemento di grande importanza. “Possiamo tranquillamente affermare che sono diventati dei collaboratori davvero speciali”, ha spiegato il dg Antonio Donato che ha aggiunto come “i lupi, all’interno delle nostre aziende, proteggono i vigneti allontanando animali selvatici come, per esempio, cinghiali e caprioli e questo assume un’importanza assai rilevante, soprattutto nella prima fase vegetativa della vite. I primi esemplari li abbiamo avvistati in Umbria, ma sono tornati da qualche anno anche nelle tenute toscane, al punto che non è difficile incontrarli in pieno giorno in mezzo alle vigne oppure ai margini dei boschi, tanto che in più di un’occasione è stato anche possibile riprenderli con gli smartphone. Tenute del Cerro ha avviato da tempo un grande progetto di sostenibilità ambientale per tutte le sue produzioni, a iniziare da quella vitivinicola - aggiunge il direttore - sostenibilità ambientale ed economica che certamente passano attraverso determinati progetti di impresa che, in alcuni casi, vanno anche oltre il classico protocollo del biologico. Ma la sostenibilità ambientale inevitabilmente ha a che fare con tutto ciò che ci circonda e quindi trova la sua massima applicazione anche attraverso lo straordinario lavoro della natura e quindi nel perfetto equilibrio tra le specie animali e in tal senso i lupi sono dei nostri preziosi alleati”. Il direttore generale Donato, parlando di sostenibilità ambientale, ha affrontato anche il tema dei cambiamenti climatici, con estati sempre più torride, soprattutto nelle zone più interne, esattamente dove si trovano le realtà di Tenute del Cerro.
“Negli ultimi 20-25 anni abbiamo assistito - spiega ancora il dg Antonio Donato - ad una vera e propria escalation delle temperature e questo ha richiesto di avviare progetti specifici per contrastare la siccità, e mettere a punto una serie di iniziative tese proprio al rispetto dell’ambiente. Abbiamo avviato protocolli ed azioni che hanno già portato a una drastica diminuzione della chimica, ma su questo tema avremo modo di tornarci tra qualche tempo. Quello che è, invece, già realtà è l’impianto di irrigazione che ormai raggiunge quasi la totalità dei nostri vigneti. Dopo aver creato, negli angoli più adatti delle diverse tenute, degli invasi capaci di contenere 150.000 metri cubi di acqua piovana abbiamo realizzato una rete idrica di soccorso che attiviamo nei periodi di prolungata siccità”.