“Abbiamo rifatto il muro con soldi nostri, ma adesso chiediamo garanzie”. È con queste parole che Claudio Cesarini, fondatore della Libertas Montalcino, parla dell’annosa situazione dei lavori agli impianti sportivi. L’amministrazione comunale sta per concludere l’iter per acquisto della Chiesa di Sant’Antonio, struttura utile per la palestra, ma nell’ottica di questa acquisizione Cesarini chiede “un riconoscimento da parte della nuova proprietà anche per realizzare gli spogliatoi. La Libertas ha realizzato gli impianti da tennis con mezzi propri su terreni avuti in comodato d’uso dalla Chiesa. Li abbiamo fatti a nostre spese, abbiamo avuto qualche contributo nel tempo, ma nessun soldo extra”.
La Libertas usufruisce di un comodato d’uso dalla Curia per la gestione degli impianti, che nel momento in cui la palestra fu dichiarata inagibile fu ridiscusso. “Due anni fa - racconta Cesarini a MontalcinoNews.com -, dopo una lunga trattativa, abbiamo stabilito un comodato gratuito a dieci anni, anche perché dovevamo fare il secondo campo da tennis e nel frattempo il Comune si è mosso per acquistare sia tutta la struttura interna che i nostri impianti. Abbiamo continuato a fare investimenti e abbiamo realizzato il secondo campo da tennis, sempre a nostre spese e nel frattempo abbiamo fatto la domanda per realizzare gli spogliatoi”.
A quel punto però è arrivato l’imprevisto: “E’ caduto un muro che guarda il Viale della Madonna - prosegue Cesarini -. Avrebbe dovuto essere riparato dalla proprietà, si trattava di manutenzione straordinaria, ma la Curia ci ha detto che non sarebbe intervenuta. Il sindaco invece ha detto che l’acquisto si sarebbe concluso solo dopo che il muro sarebbe stato rimesso a posto. Allora lo abbiamo rifatto noi, rimboccandoci un’altra volta le mani”.
Adesso Cesarini chiede risposte: “In questi giorni ci è arrivata l’autorizzazione per gli spogliatoi - conclude -, attendiamo che vada avanti la trattiva con la Curia, speriamo di avere delle garanzie in futuro per quanto abbiamo fatto”.