Vino, bando da oltre dieci milioni per la promozione nei paesi extra UE. Le domande si potranno presentare dalle ore 10 di lunedì 10 giugno 2024 fino alle ore 13 di lunedì 15 luglio 2024
Potenziare la presenza dei vini toscani sui mercati esteri, in particolare su quelli extraeuropei. È l’obiettivo del bando della Regione Toscana da oltre 10,8 milioni di euro, di cui 9 milioni circa per i progetti presentati per la campagna 2024/2025 e poco meno di 2 milioni per la liquidazione dei saldi dei progetti relativi alle precedenti campagne.
Le aziende del settore vitivinicolo interessate a far conoscere e promuovere il vino toscano nei Paesi non europei avranno tempo dalle ore 10 di lunedì 10 giugno 2024 fino alle ore 13 di lunedì 15 luglio 2024 per presentare domanda, relativamente all’intervento settoriale della promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi, inserito nel programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. Le imprese interessate potranno presentare un proprio progetto di promozione e richiedere fino al 50% delle spese sostenute. Il contributo non sarà cumulabile con altri aiuti pubblici. Le domande dovranno pervenire alla Regione Toscana tramite il sito di Sviluppo Toscana S.p.A.
Al bando potranno partecipare le organizzazioni professionali ed interprofessionali, le organizzazioni di produttori di vino o loro associazioni di organizzazioni di produttori di vino, i consorzi di tutela, le imprese di produttori singole o associate, i soggetti pubblici con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli (ad esclusione delle amministrazioni come Regioni, Province Autonome e Comuni), le associazioni (anche temporanee) di imprese, i consorzi, le federazioni e le società cooperative e le reti di impresa.
Il limite massimo di contributo pubblico per ciascun progetto non potrà superare i 500.000 euro.
Saranno ammesse a finanziamento le azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità che mettano in rilievo gli elevati standard delle produzioni vitivinicole regionali, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente; la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale; le campagne di informazione (in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica); gli studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese.