A settembre del 2024 entrerà in vigore il Cin, il codice unico nazionale per gli affitti brevi, una banca dati gestita da Ministero del Turismo e Regioni per provare a combattere il sommerso e l’evasione sugli affitti in nero. Le oltre 500.000 abitazioni che attualmente vengono pubblicizzate online, delle quali oltre 68.000 in Toscana, prima regione d’Italia seguita da Sicilia e Lombardia, si dovranno dotare di un codice identificativo, una sorta di “contrassegno di qualità”, spiega il Sole 24 Ore, “non solo per chi deciderà di alloggiare nelle strutture ma anche per il pieno rispetto della legalità (anche a livello tributario)”. La banca dati nazionale, dove confluiranno non solo strutture destinate alle locazioni brevi, ma anche tutte le altre strutture ricettive (e quindi alberghi, ostelli, motel, agriturismi, villaggi, campeggi, rifugi alpini…), consentirà all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza “di effettuare gli incroci e cercare di individuare le situazioni ritenute più a rischio, da sottoporre a controllo”, sottolinea il quotidiano economico.
Il meccanismo si dovrebbe attivare a settembre, mentre da novembre scatteranno le sanzioni per chi non utilizza il codice (tra 800 e 8.000 euro per chi propone una struttura senza Cin, tra 500 e 5.000 euro per chi non utilizza il Cin negli annunci). Allo stesso tempo, entrerà in vigore anche l’obbligo di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas e di estintori portatili, ma la sanzione scatterà solo per chi esercita l’attività turistica in forma imprenditoriale.
“Per la partenza del codice unico sentiamo parlare di settembre. È evidente, però, che far partire le nuove norme a settembre significa costringere gli operatori a un lavoro extra su questo adempimento in estate, che ovviamente è l’alta stagione. Sarebbe meglio partire più avanti, magari da gennaio”, osserva, al Sole 24 Ore, Marco Celani, presidente Aigab, l’associazione che riunisce gli operatori degli affitti a breve termine. “Sarà essenziale dialogare con i grandi portali e ottenere la loro collaborazione per ottenere un obiettivo: chi non ha il codice identificativo, online non potrà neppure andare. È quello che è stato fatto in Grecia ed è l’unico modo per dare a questa innovazione davvero una funzione antisommerso. Se mancherà questo passaggio, la norma rischia di essere inefficace, al di là delle sanzioni”, conclude Celani.
Il tema degli affitti brevi interessa in particolare le località turistiche, inclusa Montalcino. Nel piano operativo in corso di attuazione è stata inserita la possibilità di un censimento, il controllo e la regolamentazione degli affitti brevi, per frenare il boom di un fenomeno che, se incontrollato, produce “effetti negativi, sottraendo spazi residenziali alle famiglie, ai giovani ed ai lavoratori (…), rappresentando una forma di concorrenza sleale rispetto alle strutture professionalmente organizzate”.