Prima i dieci Brunello di Montalcino di Altesino, Argiano, Banfi, Biondi-Santi, Canalicchio di Sopra, Casanova di Neri, CastelGiocondo (Frescobaldi), Il Poggione, San Filippo e Valdicava, con annate che vanno dalla 1991 alla 2018, passando per la 1999, la 2010, la 2013 e la 2016, che ruberanno la scena di “OperaWine”, la grande degustazione di Wine Spectator, di scena il 13 aprile, alle Gallerie Mercatali, e poi le 110 cantine di Montalcino (numero considerevole, ma in calo del 18% rispetto al 2023 e di un terzo rispetto al 2019, con assenze importanti) presenti all’edizione n. 56 della più grande rassegna mondiale del vino italiano, a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, con la premier Giorgia Meloni attesa al taglio del nastro, secondo rumors WineNews. Montalcino si prepara a partecipare al Vinitaly 2024, dove non mancheranno momenti in cui saranno messi in rilievo i vini del territorio.
Il 14 aprile il Brunello Tenuta Nuova 2019 di Casanova di Neri parteciperà alla degustazione “Le Eccellenze Italiane” (ore 14.30, Casa Coldiretti) guidata dal presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, mentre nello stand del Consorzio del Brunello (red wine sponsor di Vinitaly and the Night) il Master of Wine Gabriele Gorelli curerà la masterclass che confronta le annate 2009 e 2019 di Brunello (ore 11).
Sempre nello stand consortile, il 15 aprile, spazio al Rosso di Montalcino, col sommelier Andrea Gori. Alle ore 14.30, nell’area Masaf del Palaexpo, focus su Barolo, Brunello ed Etna con la presentazione della ricerca dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia “Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”, uno studio sull’impatto sociale ed economico che l’Italia subirebbe in caso di un’ipotetica scomparsa del vino, promosso in occasione della prima “Giornata Nazionale del Made in Italy” voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra i presenti il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Oltre ai vertici di Veronafiere, intervengono Giuseppe Schirone, principal Prometeia, Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Barolo, Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna, Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio Brunello, Micaela Pallini, presidente di Federvini, e Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione italiana vini.
Il 16 aprile doppio evento alle ore 11 al Palaexpo: nella Sala Argento “Le 4 “B” del grande vino italiano: Barbaresco, Barolo, Brunello, Bolgheri e i Supertuscans”, degustazione dedicata ad alcuni tra i più grandi terroir del Belpaese (a rappresentare Montalcino Canalicchio di Sopra, Caprile, Il Poggione e Casisano) con il wine writer Ian d’Agata; nella Sala Iris “In onore dell’eredità di Ezio Rivella e del suo ruolo fondamentale per l’enologia italiana”, una masterclass/tributo ad Ezio Rivella, primo enologo-manager del vino italiano con Castello Banfi, tra i “padri” dell’enologia moderna, con Riccardo Cotarella, Rodolfo Maralli, presidente e direttore commerciale e marketing Banfi e presidente Fondazione Banfi, Enrico Viglierchio, dg Banfi, Gianpiero Scavino e “Doctor Wine” Daniele Cernilli.
Lo stesso giorno (ore 11) spazio anche al Moscadello, l’antico vino di Montalcino che ha sedotto poeti e letterati, da Francesco Redi a Ugo Foscolo, al centro dell’incontro promosso da Confagricoltura. A Vinitaly anche il Consorzio Orcia, che presenterà il proprio festival di scena a fine aprile a San Quirico d’Orcia.