Da Montalcino fino a Londra per correre una maratona di 42mila chilometri. È la storia di Raniero Pierangioli, che domenica ha completato la maratona di Londra, una delle sei che fanno parte del World Marathon Majors. A vincere la corsa all’ombra del Big Ben è stato il keniota Alexander Mutiso, ma si sa, vincere non è tutto, e poi Raniero qualche risultato importante a casa lo ha portato.
Oltre a essere arrivato tra i primi duemila, in una corsa da cinquantacinquemila partecipanti, ed essere arrivato ventiquattresimo sui settecento italiani in gara, è stato il primo italiano a tagliare in traguardo nella fascia tra i cinquanta e i cinquantaquattro anni. “Al di là del risultato della classifica - afferma Raniero Pierangioli a MontalcinoNews -, che è stato importante, e considerato anche il tipo di allenamento che avevo potuto fare, posso dire che è stata una bellissima esperienza in una delle città più belle al mondo”.
Raniero ormai è un maratoneta collaudato, avendo già partecipato in passato ad altre tre maratone che fanno parte del circuito del World Marathon Majors, New York, Boston e Berlino. “Ognuna ha un suo perché, hanno tutte il loro fascino - racconta Pierangioli -. Pur avendo un po’ tutte delle caratteristiche standard, perché le distanze e i metodi organizzativi sono sempre gli stessi, c’è in ognuna qualcosa di particolare che ti fa sentire delle belle emozioni e che ti permette di prenderti delle grandi soddisfazioni”.
Per Raniero alla fine correre una maratona come quella di Londra non è altro che una passione. “È nata dalla voglia di fare un po’ di sport - spiega -, poi ho iniziato a provare anche la corsa e mi sono piaciute le sensazioni che si provano correndo. Dopo un po’, facendo sempre più corse e più gare, viene voglia di provare una maratona, che è la corsa per eccellenza. Fin quando hai voglia di applicarti, correre porta continui stimoli e motivazioni, oltre che belle soddisfazioni”.
Nella testa di Raniero Pierangioli c’è già qualche pensiero su quale sarà la prossima maratona in giro per il mondo. “Potrebbe essere un’altra delle major, probabilmente andrò a Chicago”.