Favorire il riuso del patrimonio edilizio esistente piuttosto che il consumo di suolo e nuove edificazioni, mettendo in atto anche una serie di norme e azioni “a contrastare ogni forma di speculazione”, e proteggere il paesaggio, l’identità territoriale e la biodiversità e al tempo stesso favorire la crescita produttiva sostenibile, partendo dal fatto che Montalcino è una realtà molto diversificata - ha un’estensione territoriale di circa quattro volte la media dei Comuni toscani - e per questo viene suddivisa in 11 aree di territorio urbanizzato e 11 ambiti del territorio rurale. Sono i principali obiettivi del piano strutturale e del piano operativo del Comune di Montalcino, i due strumenti urbanistici, adottati lo scorso 8 aprile dal consiglio comunale, che mettono a sistema un quadro normativo che, dal 2017, anno della fusione, era differenziato, con Montalcino in cui vigeva il piano strutturale del 2011 e San Giovanni d’Asso che era dotato di un piano strutturale del 2006 e un regolamento urbanistico del 2014.
Atti, va detto, difficilmente raggiungibili dai singoli cittadini nei canali d’informazione del Comune di Montalcino (qui tutti i documenti), ma estremamente importanti, che trattano per altro di temi delicati al centro del dibattito pubblico. Ad esempio, il censimento, il controllo e la regolamentazione degli affitti brevi, per frenare il boom di un fenomeno che, se incontrollato, produce “effetti negativi, sottraendo spazi residenziali alle famiglie, ai giovani ed ai lavoratori (…), rappresentando una forma di concorrenza sleale rispetto alle strutture professionalmente organizzate”. Oppure il vincolo di destinazione d’uso a strutture e spazi che hanno da sempre rappresentato un valore sociale per la cittadinanza, da Sant’Agostino a Sant’Antonio, da Palazzo Pieri alle sedi dei Quartieri. E poi il problema, sempre più pressante, dei parcheggi, con un piano per individuare nuove aree parcheggi ed ampliare quelle esistenti, nelle zone del Duomo, Via delle Scuole, Via Gattoli, Fortezza, Spuntone (tramite le nuove scuole), Collina d’Italia, cimitero e Pineta Osticcio, con “una particolare attenzione alla sosta nell’area del Presidio Ospedaliero” e individuando una “serie di aree da sottoporre al vincolo di espropriazione per la realizzazione di parcheggi, spazi verdi e di servizio e quanto altro necessario allo sviluppo attuale ed aggregativo”. Per non parlare delle infrastrutture sportive, con l’arrivo delle palestre a San Giovanni d’Asso e Montalcino (sempre allo Spuntone), una nuova struttura in pineta, l’ammodernamento degli impianti di Torrenieri e l’attesa per il bando della piscina di Buonconvento. Si prevede poi un’area di espansione artigianale, commerciale e di servizio a San Lazzaro e Capanna a Montalcino, l’ampliamento dell’attuale zona nei pressi del distributore di carburante a San Giovanni d’Asso e la riqualificazione produttiva delle aree industriali dismesse di Torrenieri (ex Ceramiche Senesi ed ex Sils).
In agricoltura, si legge nella delibera del consiglio comunale, l’intento è di “valorizzare le specifiche vocazioni territoriali attraverso il consolidamento del distretto rurale con le sue produzioni agricole tradizionali (vino, olio, cereali etc..) e la promozione delle produzioni tipiche complementari (lo zafferano, miele, il tartufo, etc.) (…). Le previsioni di compensazione ambientale previste nei programmi di miglioramento agricolo ambientale saranno oggetto di particolare attenzione”.
Connessi con i piani in adozione, si prevederanno una serie di piani di settore (alcuni già approvati, altri in corso di approvazione): dal Regolamento Edilizio e relative appendici o allegati (monetizzazione, incentivi edilizia sostenibile, oneri e sanzioni, etc…) al Piano Comunale di Protezione Civile, dal Piano Comunale di Classificazione Acustica al Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), dal Piano regolatore Cimiteriale al Piano di classificazione delle strade e dei sentieri; dal Piano di valorizzazione delle Tartufaie al Piano comunale della telefonia mobile e le telecomunicazioni. In fase di attuazione la digitalizzazione delle circa 16.000 pratiche urbanistiche, che permetterà un servizio veloce agli utenti e aiuterà l’ufficio competente chiamato a rispondere ad una media di 200 accessi agli atti e conformità annue nonché alla gestione di circa 600 pratiche complessive annue.
Focus: gli obiettivi degli strumenti urbanistici
- proteggere e valorizzare la qualità del paesaggio comunale e la sua identità territoriale e culturale favorendo la crescita produttiva sostenibile partendo dalla considerazione che l’estensione territoriale del comune di Montalcino è pari a 310 chilometri quadrati a fronte di una media di 80 chilometri quadrati dei comuni toscani. Detta circostanza, unitamente alle peculiarità dei vari versanti ed alle molte località presenti, rappresentano un tessuto socioeconomico, delle connotazioni nonché dei temi esistenti, molto diversificato e ciò ha imposto nello strumento una suddivisione del comune in 11 aree di territorio urbanizzato e 11 ambiti del territorio rurale [Il rilievo di Montalcino (R01)- Le colline tra Montalcino e l’Ombrone (R02) – Il versante boscato del Bogatto e dell’Ombrone (R03) - Le pendici collinari dell’Orcia e Ombrone (R04) - I fondivalle dell’Orcia e dell’Ombrone (R05) - Poggio Civitella e Sant’Angelo in Colle (R06)- Le colline di Sant’Antimo e Castelnuovo dell’Abate (R07) - Le colline di Torrenieri (R08) - Le crete di San Giovanni d’Asso (R09) - L’Asso e Lucignano (R10) - Il poggio di Montisi (R11)].
- favorire la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente facendo prevalere il riuso al consumo di suolo ed alle nuove edificazioni, anche considerata l’ingente consistenza edilizia presente sia nelle aree urbane che in campo aperto, individuando delle aree di espansione abitativa residenziale sostenibili col fabbisogno e la crescita abitativa stimabile anche alla luce dello sviluppo economico previsto sulle varie località.
- lo sviluppo deve essere compatibile con la salvaguardia paesaggistica e culturale del territorio nonché della biodiversità esistente anche considerato che la crescita sostenibile è possibile ed a tal fine è sufficiente analizzare il grande sviluppo di questi anni, a fronte del quale si è comunque mantenuto, salvo rare eccezioni, il proprio valore di pregio sia paesaggistico che ambientale.
- l’assunzione del principio della prossimità e dell’autocontrollo, anche mediante l’imposizione di regole di specie che sono comunque necessarie, come cardine qualitativo per lo sviluppo affinché la percezione di ciò che è sostenibile o meno ricada in primis su chi promuove l’istanza ed in tal senso si assume a regola quella della contiguità. In tale contesto saranno sviluppate tutta una serie di norme ed azioni volte a contrastare ogni forma di speculazione.
- valorizzare il patrimonio edilizio di valore storico, architettonico e documentale come elemento cruciale, insieme al territorio rurale, per il rafforzamento dell’immagine territoriale e per la messa in valore della dimensione sostenibile.
- salvaguardare i coni visivi e l’alternarsi delle colture tradizionali preservando la struttura dell’insediamento edilizio storico, urbano e rurale, attraverso norme di contrasto al proliferare degli edifici in discontinuità con i centri aziendali e i nuclei poderali esistenti;
- valorizzare ogni luogo secondo le sue peculiarità, distinguendo i bisogni di servizi, di dotazioni urbane e di sviluppo a seconda delle località (basti pensare alla cittadella dell’agroalimentare di S. Giovanni d’Asso) e delle aree rurali sui quali insistono, che si differenziano profondamente da zona a zona;
Focus: i principi specifici di settore e servizio degli strumenti urbanistici
- Per quanto attiene alle aree produttive artigianali, commerciali e di servizio, si deve distinguere a seconda degli gli spazi disponibili e delle esigenze delle varie località, si prevede pertanto un’area di espansione artigianale, commerciale e di servizio sul Capoluogo (San Lazzaro e Capanna), in località San Giovanni d’Asso con l’ampliamento dell’attuale zona nei pressi del distributore di carburante nonché la riqualificazione produttiva nel comparto artigianale, commerciale, logistica e di servizio delle aree industriali dismesse nella località di Torrenieri (ex ceramiche senesi ed ex Sils);
- Per lo sviluppo del settore turistico extraurbano si ritiene che lo stesso debba vedere valorizzate ed implementate, per quanto possibile e nei limiti della sostenibilità, le previsioni preesistenti e frutto delle scelte di sviluppo di questi anni scongiurando un’antropizzazione diffusa ed incontrollata;
La logica del piano è quella di valutare anche gli effetti socioeconomici dello sviluppo turistico in campo aperto anche con lo scopo di colmare il divario socioeconomico, occupazionali, di offerta ed insediamento tra il territorio dei comuni fusi, nonché valorizzare le risorse naturali esistenti (in primis il paesaggio e l’acqua termale in località Velona, Bagnacci etc..) anche con lo scopo di destagionalizzare l’offerta turistica e renderla maggiormente gestibile rispetto a flussi incontrollabili che trasformano il territorio nel senso della banalizzazione e destrutturazione identitaria, che sono fenomeni da avversare;
Sempre in detto contesto di settore si è tenuto conto dei versanti in cui gli insediamenti turistici previsti insistono, con lo scopo di mantenere un equilibrio territoriale sostenibile e ciò sia guardando ai versanti del territorio comunale nonché esterni allo stesso (Val d’Arbia, Maremma, Amiata, Val di Chiana etc). Dette considerazioni assumo valore anche ai fini della gestione del flusso della manodopera, dei trasporti e quanto altro necessario;
L’obiettivo è quello di promuovere un’offerta turistica di alto livello che si contrappone ai modelli “banali ed usa e getta” che si stanno affermando in modo degenerativo e non sostenibile. In tale ottica, strumenti legislativi nazionali e regionali permettendo, sarà fatta un’opera di censimento, controllo e regolamentazione degli affitti brevi, in ogni sua forma, che se presenti in modo sostenibile e qualitativamente caratteristici sono un modello sostenibile ma quando detta forma assume connotati incontrollati, per numero e qualità, questa produce effetti negativi, sottraendo spazi residenziali alle famiglie, ai giovani ed ai lavoratori e generando un aumento incontrollato degli affitti e talvolta rappresentando una forma di concorrenza sleale rispetto alle strutture professionalmente organizzate;
- in agricoltura ci si pone altresì l’obiettivo di valorizzare le specifiche vocazioni territoriali del comune, attraverso il consolidamento del distretto rurale con le sue produzioni agricole tradizionali (vino, olio, cereali etc..), la promozione delle produzioni tipiche complementari (lo zafferano, miele, il tartufo, etc.) e favorendo la qualificazione ulteriore del territorio rurale attraverso il contributo dell’impresa agricola, delle attività connesse, di gestione faunistico venatoria ed ambientale nonché dell’agricoltura amatoriale. Lo sviluppo edificatorio dovrà sempre essere connesso al fabbisogno aziendale sia esso professionale che in forma amatoriale ed hobbistica, col vincolo della destinazione d’uso e divieto di trasformazione a finalità diverse da quelle originarie e ciò sia allo scopo di fornire i giusti spazi alle aziende, sia di scongiurare escamotage volti ad aggirare le normative ed accrescere le dotazioni edificatorie per finalità diverse da quelle originarie. Per questo motivo sono privilegiate le strutture leggere, removibili e facilmente riciclabili. Le previsioni di compensazione ambientale previste nei programmi di miglioramento agricolo ambientale saranno oggetto di particolare attenzione;
Anche in tale ambito vige il principio dell’autocontrollo, dell’autocertificazione e dell’assunzione degli atti d’obbligo per i quali sarà istituito un apposito “registro” e saranno effettuate le attività di controllo periodico. Come detto assumono valore e riconoscimento anche le attività hobbistiche, la gestione faunistico venatoria, l’orticoltura amatoriale e quanto altro previsto.
- Per quanto attiene alle dotazioni pubbliche e di servizio alla collettività, si prevede quanto segue:
a) ogni luogo deve avere dei suoi spazi con finalità sociali (ricreative, aggregative, sportive, culturali etc etc…) e tale obiettivo si persegue: - imponendo un vincolo di destinazione d’uso prevalente a quelle strutture e spazi che storicamente rappresentano un valore sociale e di servizio al cittadino ed all’identità territoriale (S. Agostino, S. Antonio, Palazzo Pieri, le Sedi dei Quartieri di Montalcino, gli spazi delle Contrade di Montisi, l’Orto di Sesto a S. Giovanni d’Asso, gli impianti a Castelnuovo Abate, Montisi, S. Angelo in Colle e Scalo e molto altro…). Quanto detto tra origine dall’esigenza di preservare taluni spazi pubblici evitando che diventino spazi privati ed esclusivi, sottratti alla funzione sociale storica ed originaria;
- individuando tutta una serie di aree da sottoporre al vincolo di espropriazione per la realizzazione di parcheggi, spazi verdi e di servizio e quanto altro necessario allo sviluppo attuale ed aggregativo della località di riferimento;
b) valorizzare e favorire la ristrutturazione delle stazioni lungo la rete ferroviaria Asciano- Monte Antico, anche alla luce dello sviluppo di una serie di progetti connessi alla mobilità lenta, turistica e sostenibile;
c) proseguire nel percorso di accrescere le dotazioni scolastiche, che siano moderne ed integrate col tessuto sociale di riferimento ed in alcuni casi anche come leva di sviluppo, come per la cittadella Agroalimentare di San Giovanni d’Asso. In questi anni è stata accresciuta la dotazione degli asili esistenti di Montalcino e S. Angelo Scalo, con convenzioni ed investimenti rilevanti a Torrenieri (da sviluppare ulteriormente) e Montisi. È stata compiuta la ristrutturazione della Scuola di Torrenieri, è in corso di edificazione l’Istituto Professionale di S. Giovanni d’Asso ed è in fase conclusiva di verifica progettuale il lungo ed estenuante percorso di progettazione del polo scolastico e di servizio del Capoluogo, che prevede la Scuola, un importante parcheggio, un parco urbano e la risistemazione della viabilità di accesso alla località, coinvolgendo anche l’area del campo sportivo. Questo percorso porterà ad aumentare la dotazione scolastica rendendola attuale e moderna;
d) prevedere un piano parcheggi, particolarmente rilevante sul capoluogo, per proseguire il percorso di implementazione degli stessi, con l’individuazione di nuove aree ed ampliamento di quelle esistenti, anche al fine di far convivere il bisogno residenziale con quello turistico. Le zone rilevanti sono: Duomo, via delle Scuole, via Gattoli, Fortezza, Spuntone, Collina d’Italia, cimitero, Pineta Osticcio. Una particolare attenzione sarà dedicata alla sosta nell’area del Presidio Ospedaliero;
e) proseguire nel percorso di manutenzione ed implementazione delle dotazioni sportive esistenti, estremamente presenti sul territorio, portando anche a compimento l’edificazione in corso della palestra di S. Giovanni d’Asso e col progetto della nuova scuola anche una nuova palestra a Montalcino e sempre nel capoluogo la realizzazione di alcune strutture nel parco della Pineta e l’ammodernamento importante della zona sportiva di Torrenieri ove esiste già una progettualità esecutiva per la quale è stato richiesto il finanziamento. Eguale percorso dovrà essere compiuto sulle strutture presenti a Castelnuovo dell’Abate e S. Angelo. Mentre per la piscina il Comune ha contribuito all’ammodernamento di quella di Buonconvento, per la quale sia auspica la prossima apertura anche in una logica degli impianti in forma intercomunale. Ad oggi gli
impianti sportivi esistenti sono i seguenti: a Montalcino, campo sportivo G. Bianchini con annesso 1 campo a sette, Palestra e due spazi connessi al plesso scolastico, 1 campo di tiro con l’arco e due campi da tennis; a Torrenieri, 1 campo sportivo ed una palestra nonché due spazi polivalenti in zona impianti sportivi oltre al campo polivalente in Via Crocchi; a S. Angelo Scalo, 1 campo sportivo ed un campo di calcetto/tennis; a S. Angelo in Colle un’area polivalente; a Castelnuovo dell’Abate 1 campo di calcetto a cinque; a S. Giovanni d’Asso 1 campo di calcetto a sette; a Montisi un’area sportiva col campo della Giostra, 1 campo sportivo ed 1 campo da calcetto.
f) per il verde pubblico e parchi (pineta, parco Santini etc..) è previsto che siano implementate le dotazioni ludiche e sportive anche mediante la possibilità di insediarvi attività di servizio come i chioschi, servizi igienici e quanto altro. È altresì previsto a S. Giovanni d’Asso un importante spazio di collegamento con funzione di parco (orto di sesto), di servizio, funzionale alla scuola ed anche al collegamento pedonale protetto tra questa ed il municipio. Sono altresì previsti una serie di spazi verdi nelle varie località.