I lavori di rifacimento del Presidio Ospedaliero di Montalcino, legati al Pnrr, partiranno in primavera per chiudersi entro il 2025, quando andrà a regime il passaggio da Casa della Salute a Casa di Comunità, con 16 posti letto per l’ospedale di comunità, 5 posti letto per la riabilitazione e 4 posti letto per l’Hospice. Nel mentre, ci saranno inevitabilmente dei disagi ma nessuna sospensione dei servizi. È quanto emerso dall’incontro del 20 febbraio al palazzo comunale di Montalcino tra l’assessore alla sanità Davide Giorni, il responsabile del Presidio Davide Ricci, la responsabile delle cure primarie Francesca Leoncini, il direttore della Società della Salute Senese Lorenzo Baragatti, la coordinatrice infermieristica Mariella Taccioli e i rappresenti della Consulta comunale sul Presidio Polifunzionale di Montalcino, di cui fa parte il Comitato Cittadino per il Presidio Polifunzionale Santa Maria della Croce di Montalcino. Che ha inviato una lettera alla nostra redazione (che pubblichiamo integrale qua sotto) per raccontare i temi del vertice:
“Con la presente informativa, quali rappresentanti del Comitato Cittadino per il Presidio Polifunzionale Santa Maria della Croce di Montalcino, vogliamo portare a conoscenza dei cittadini del territorio che, il giorno 20 Febbraio del corrente mese, nei locali del palazzo comunale di Montalcino si è tenuto un incontro con, all’ordine del giorno, la valutazione dell’intera situazione del Presidio stesso. Erano presenti: l’Assessore alla Sanità del Comune Montalcino Giorni, il Responsabile del Presidio polifunzionale di Montalcino Dottor Ricci, la Responsabile delle cure primarie Dottoressa Leoncini, il Direttore della società della salute zona senese Dottor Baragatti, la Coordinatrice infermieristica Dottoressa Taccioli ed i rappresenti della Consulta comunale sul Presidio Polifunzionale di Montalcino della quale il Comitato cittadino fa parte. Tema dell’incontro, che si è svolto nel massimo clima di collaborazione e fattività, è stato quello di confrontarci sulle molte problematiche inerenti la struttura ed alcuni servizi.
Siamo stati informati che la ditta appaltatrice dei lavori strutturali di rifacimento del tetto, dovrebbe presentare, auspicabilmente entro la fine di marzo, il progetto esecutivo dei lavori per poterli poi iniziare (lavori previsti dal PNRR). La fine dei lavori dovrebbe essere entro il 2025. Chiaramente, all’interno della struttura dovranno essere fatti gli spostamenti necessari a rendere libero l’ultimo piano per le obbligatorie garanzie di sicurezza. Questo potrà comportare lievi disagi per l’utenza ma tutto sarà organizzato in modo che non siano sospesi i servizi, gli ambulatori, le degenze e che il disagio, che comunque potrà esserci, sia il più possibile ridotto al minimo.
Alla fine dei lavori dovrebbe entrare a regime la previsione di: 16 posti letto per l’ospedale di comunità, 5 posti letto per la riabilitazione e 4 posti letto per l’Hospice. Questo per realizzare appieno il progetto di Casa di Comunità. È stato affrontato il problema del totale inutilizzo della sala operatoria (fra l’altro i locali e le attrezzature sono state recentemente messe a norma) e, anche se per interventi di chirurgia minore, abbiamo chiesto che sia rimessa in funzione. La questione sarà portata nuovamente all’attenzione della direzione, in particolare del direttore sanitario, per le valutazioni del caso e l’implementazione di possibili soluzioni.
Siamo poi passati ad analizzare i singoli servizi ambulatoriali e le prestazioni specialistiche. Sono state evidenziate alcune carenze di organico, soprattutto là dove ci saranno, o ci sono stati, pensionamenti. Ci è stato fatto presente che siamo di fronte a una reale carenza di specialisti e che è difficile trovare chi possa sostituire i pensionamenti. Ciò nonostante ci sarà un impegno a cercare di coprire le prestazioni specialistiche rimaste senza medico. Inoltre abbiamo fatto presente che alcune prestazioni specialistiche hanno lunghissime liste di attesa. Questo mette in seria difficoltà non solo l’attività di prevenzione ma ancor di più, la possibilità di curarsi senza lunghi spostamenti.
Il Comitato cittadino, pur consapevole delle difficoltà che sta attraversando tutta la Sanità, non manca di richiedere di intensificare orari e prestazioni. Sono emerse anche alcune positività soprattutto rispetto alla figura del pediatra che ha avuto un incarico a tempo indeterminato, ciò permetterà continuità assistenziale. Nella consapevolezza di dover e volere collaborare, abbiamo offerto la disponibilità a dare il nostro contributo per un progetto di combinazione sugli stili di vita da adottare come forma di prevenzione delle malattie. Progetto questo in fase di studio e strutturazione”.