Bene gli agriturismi (però niente sold out), così così gli alberghi, ma tutto è legato inevitabilmente alle condizioni meteo che potrebbero influire sulle scelte last minute. Si possono riassumere così le aspettative del turismo nel periodo pasquale a Montalcino, con molti turisti, soprattutto italiani, che decideranno all’ultimo se immergersi nella bellezza della terra del Brunello. Se il settore alberghiero non ride - fino a qualche giorno fa c’era il 50% di prenotazioni e continuano ad alternarsi cancellazioni e nuove prenotazioni, “è una Pasqua che arriva molto presto e c’è anche la componente di aspettativa sul meteo”, ci dice Rossella Lezzi, presidente di Federalberghi Siena - va meglio per le strutture agroturistiche, asset importante per Montalcino (uno degli 11 comuni d’Italia ad avere oltre cento agriturismi) e per tutto il territorio senese, prima provincia d’Italia in questo settore.
“Dal Chianti al Senese, i nostri agriturismi festeggiano la Pasqua al completo. La metà dei turisti verrà dall’estero e si tratterrà mediamente una settimana. Inauguriamo la stagione con un’alta affluenza”, spiega Fabiola Materozzi, coordinatrice di Agriturist Toscana (Confagricoltura), che a MontalcinoNews fa un approfondimento del territorio del Brunello. “Sui pernotti non siamo al 100%, va meglio per chi offre la somministrazione dei pasti. Tutto è legato alle condizioni meteo. Essendo la Pasqua un ponte dove si muovono di più gli italiani, molte chiamate arriveranno domani. Non è una situazione strepitosa ma va bene, in linea con lo scorso anno. La qualità è alta su Montalcino, il target è elevato e legato al mondo del vino. Bisogna continuare a lavorare in questo senso”.
Molto, lo ripetiamo, sarà legato alle condizioni del tempo. Se, con un po’ di fortuna, Montalcino potrebbe “scamparla” nel fine settimana, a Pasquetta invece sono probabili dei veloci acquazzoni, proprio nelle ore in cui si prepara il classico picnic “fuori porta”. “Tra oggi pomeriggio e domani la situazione tenderà al miglioramento, ma tutte le festività pasquali saranno a rischio pioggia - commenta a MontalcinoNews Marco Biagioli, di Meteo Siena 24 - parliamo non di piogge continue e prolungate come negli ultimi giorni, ma con fasi instabili. Sabato prevediamo precipitazioni non significative, con qualche breve acquazzone che potrebbe interessare anche la zona di Montalcino. Tutto ciò dovrebbe ripetersi anche nei giorni successivi. Il rischio è quello di avere momenti di sole o poche nuvole e poi, nel giro di 30-40 minuti, momenti di annuvolamento con acquazzoni molto forti. La giornata di Pasquetta è la più a rischio. Sabato e domenica con un po’ di fortuna Montalcino potrebbe “salvarsi”, lunedì è probabile che la mattina e all’ora di pranzo, proprio quando si organizzano eventi all’aperto, arrivino rovesci anche piuttosto forti”. Una Pasqua bagnata, ma perlomeno mite. “Tra domani e sabato le temperature rialzeranno - prosegue Biagioli - con punte di 19-20 gradi sotto 300 metri. A Montalcino qualcosina meno, ma sarà abbastanza “caldo” considerato il periodo. A Pasquetta ci saranno 9-10° di minime e intorno ai 15° di massime”.
Tornando ai movimenti turistici, a livello regionale si registra un +2,5% nel primo trimestre 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e una stima di un +1% per gli arrivi nel periodo pasquale, grazie al +3% degli stranieri che compensa il -1,1% degli italiani. Brillano città d’arte, centri minori e borghi, un po’ di fatica per mare, collina, montagna e terme. La previsione arriva dal Centro Studi Turistici. “La Toscana continua ad essere una delle destinazioni ai primi posti delle scelte, anche se continua a permanere una certa debolezza del mercato interno”, sottolinea l’assessore regionale al turismo Leonardo Marras. I turisti stranieri saranno prevalentemente tedeschi e statunitensi. E proprio gli States - 4 milioni di visitatori e 6,4 miliardi di spesa nel 2023 secondo i dati di Banca d’Italia, mentre i numeri della European Travel Commission parlano di un budget giornaliero superiore a 200 euro, in gran parte destinato ad esperienze enogastronomiche - sono “il vero affare per il food system italiano”. A dirlo è lo studio curato da Roberta Garibaldi (Università di Bergamo, autrice del Rapporto annuale sul turismo enogastronomico in Italia) e Matthew J. Stone (California State University, Chico, California). “Il potenziale è alto per l’intero sistema, soprattutto per le ricadute economiche che la loro presenza può apportare alle destinazioni e agli operatori”, afferma Garibaldi. La gastronomia, prosegue il report, ha un peso rilevante non solo nella decisione finale, ma anche nel processo di selezione tra le possibili destinazioni. La visibilità dell’esperienza via social è un altro aspetto determinante nel criterio di scelta del viaggiatore americano. Una forte attrattiva è rappresentata da attività come i tour gastronomici, i corsi di cucina, esperienze in cui i turisti possono conoscere la produzione del cibo e assaggiare i prodotti, come le visite in caseificio. L’interesse per il turismo gastronomico, tra gli americani, è più importante per la Generazione X (nati nel periodo 1965-1980) e per i Millennial (nati nel periodo 1981-1996).
Il ponte delle festività pasquali in agriturismo vale 20 milioni di euro, che fa della Toscana, con oltre 5.600 strutture agrituristiche (circa 1.500 nel senese), la prima meta del turismo rurale in Italia. Lo sostiene Terranostra, l’associazione degli agriturismi di Coldiretti. Gli italiani pernotteranno durante le vacanze pasquali una media di 2 notti mentre gli stranieri, prevalentemente tedeschi, svizzeri, olandesi, francesi e statunitensi, soggiorneranno in media almeno 4 giorni. “Con la Pasqua inizia la stagione per le strutture agrituristiche della nostra regione - spiega Marco Masala, presidente Terranostra Toscana - se per la ristorazione contadina possiamo parlare già di tutto esaurito sia a Pasqua che Pasquetta, i pernottamenti sono invece a rilento rispetto allo scorso anno a causa delle incertezze meteo che stanno facendo tentennare soprattutto i turisti italiani che in questo momento dell’anno rappresentano la principale clientela. Ma dobbiamo anche considerare la situazione economica di molte famiglie messe in crisi del perdurare dell’inflazione. In ogni caso restiamo fiduciosi fino all’ultimo di poter riempire le nostre strutture. Molto positive sono invece le previsioni per l’estate che volano spedite verso il pienone”.
Il cibo, a cui viene destinato un terzo del budget per le vacanze, è la voce più importante delle spese tanto che, sottolineano Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana, è diventato per molti turisti la principale motivazione del viaggio con il boom del turismo enogastronomico anche grazie alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino, fino ai corsi e alle degustazioni organizzate proprio dagli agriturismi.
“Le prenotazioni attuali fanno ben sperare - aggiunge Sara Nardi, presidente di Terranostra Siena - ci aspettiamo un buon numero di visitatori, in linea con lo scorso anno malgrado una Pasqua molto “bassa”. In molti si regaleranno una vacanza a contatto con la natura e questo suggerisce una crescente consapevolezza e apprezzamento per le esperienze che gli agriturismi possono offrire, inclusa la possibilità di gustare prodotti locali preparati in modo tradizionale e genuino”.
E sul tema agriturismo c’è grande soddisfazione dopo il via libera della giunta regionale alla proposta di legge per la modifica della norma in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine private ad uso pubblico, ossia piscine di alberghi, campeggi, villaggi turistici o agriturismi. Se la proposta diventerà legge, potranno essere svuotate ogni tre anni e non più obbligatoriamente ogni anno. Grazie a questa nuova norma Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana hanno stimato un abbattimento dei costi di gestione delle piscine derivanti dallo svuotamento e dallo smaltimento tra i mille ed i cinque mila euro nell’arco dei tre anni. Plauso arriva anche da Confagricoltura. “Siamo soddisfatti della decisione della Regione Toscana, come Confagricoltura Toscana da anni siamo in prima linea per chiedere una deroga sullo svuotamento delle piscine. Il risparmio idrico è fondamentale, soprattutto in periodi di siccità”, commenta il presidente Marco Neri. “Non è necessario da un punto di vista igienico che le piscine vengano svuotate ogni anno prima della stagione, vale per i nuovi agriturismi, così come per quelli vecchi. I proprietari dovranno sottoporre le analisi dell’acqua 15 giorni prima dell’apertura per chiedere la deroga. È necessario per salvaguardare l’ambiente e gli ospiti”, ha concluso Neri.