4.000 cantine già confermate, 1.200 top-buyer da 65 Paesi (+20% sull’edizione 2023) che valgono il 95% del totale export enologico made in Italy, 30.000 operatori stranieri da oltre 140 Nazioni, con Usa, Canada, Cina e Regno Unito in testa, più la presenza dei più alti rappresentanti politici, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, secondo quanto apprende il sito Winenews.it. Sono i numeri e le anticipazioni dell’edizione n. 56 di Vinitaly, principale rassegna mondiale dedicata al vino italiano (che genera un fatturato di oltre 30 miliardi di euro, di cui 14 miliardi riconducibili alla produzione di vino, che vede 530.000 aziende attive lungo tutta la filiera con 870.000 lavoratori), in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, e presentata oggi, per la prima volta, al Parlamento Europeo a Bruxelles, nel cuore della politica europea, dove sono tante le questioni aperte per il vino e per tutta l’agricoltura, per accendere un ulteriore faro sul settore, che ha in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione, e “rappresentare” l’importanza che il vino ha per l’Italia (nell’edizione n. 56, il 15 aprile, nella prima Giornata Nazionale del Made in Italy sarà presentato uno studio dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia sull’impatto che il Belpaese subirebbe da un’ipotetica scomparsa del vino, ndr), in Ue e nel mondo.
Una presentazione anticipata ieri dalla “Vinitaly Preview Bruxelles” 2024 di Veronafiere con l’Ambasciata d’Italia in Belgio, con una cena di gala nella Residenza storica dell’Ambasciatore italiano a Bruxelles, Federica Favi, in collaborazione con Ice Agenzia, Camera di Commercio Italo Belga e Consorzio Italia del Vino, che ha proposto una selezione di 24 vini delle sue aziende, tra cui Banfi e Angelini Wines & Estates (che a Montalcino controlla Val di Suga), raccontati dai sommelier del Club Ais-Associazione Italiana Sommelier Belgio e Lussemburgo.
La preview di Vinitaly invece, come da tradizione, sarà OperaWine (13 aprile, Gallerie Mercatali di Verona), unico appuntamento organizzato all’estero da “Wine Spectator” per mettere in vetrina 131 produttori italiani selezionati lungo lo Stivale, con il Brunello di Montalcino protagonista, rappresentato da Altesino, Argiano (new entry), Banfi, Biondi Santi, Canalicchio di Sopra, Casanova di Neri, Il Poggione, San Filippo e Valdicava, ma l’elenco potrebbe crescere visto che ad “Opera Wine 2024” parteciperanno anche aziende toscane con possedimenti a Montalcino, da Antinori con Pian delle Vigne a Frescobaldi con Castelgiocondo, da San Felice con Campogiovanni a Carpineto, e la lista dei vini offerti in degustazione non è stata ancora svelata.
Dal giorno dopo, il 14 aprile, scatterà l’ora di Vinitaly, dove non mancheranno moltissime cantine di Montalcino (nel 2023 erano 134). Tra gli appuntamenti da segnalare, quello del 16 aprile, “Le 4 “B” del grande vino italiano: Barbaresco, Barolo, Brunello, Bolgheri e i Supertuscans” con il wine writer Ian d’Agata: una degustazione dedicata ad alcuni tra i più grandi terroir del Belpaese (ore 11, Sala Argento, Palaexpo), seguita da “I grandi vini autoctoni italiani” con l’enologo Riccardo Cotarella (ore 15, Sala Argento, Palaexpo). Il primo Master of Wine italiano, il montalcinese Gabriele Gorelli, terrà invece una lezione sugli spumanti italiani (15 aprile, ore 11, Sala Tulipano, Palaexpo). E a Vinitaly ci sarà anche un’elegante carrozza del nuovo “Orient Express - La Dolce Vita”, il treno-mito (oggi del gruppo francese Accor) che da fine 2024 tornerà a viaggiare anche nei territori del vino italiano, Montalcino inclusa.