Punta deciso sul vino, il conte Gaddo della Gherardesca, che ha messo nel mirino anche il Brunello di Montalcino. Uno dei nobili più famosi d’Italia, spesso presente nelle cronache aristocratiche e mondane, dopo qualche esperimento in passato e piccole produzioni destinate a famiglia ed amici, fa sul serio, a partire dalla sua Bolgheri, oggi territorio-icona del vino mondiale, che alla famiglia della Gherardesca deve l’intuizione della sua vocazione e l’inizio della sua fortuna enologica. Ma non solo, perché il progetto enoico del Conte, da rumors WineNews, e di cui presto sentiremo parlare - sarà svelato in maggio al Castello di Castagneto Carducci, la storica dimora di famiglia, con le antiche cantine - non si fermerà alla produzione del suo “rosso” del cuore, il Bolgheri Doc, ovviamente, ma guarderà anche ad altri territori-simbolo del vino italiano (Montalcino, la terra del Brunello, anche con Prosit Spa, gruppo che controlla la Cantina di Montalcino, come ha scritto anche il quotidiano “Corriere della Sera”).
La passione di Gaddo della Gherardesca è quella che vede i suoi antenati pionieri di un’agricoltura moderna a Bolgheri e precursori del successo dei vini bolgheresi nel mondo, da quando, nell’Ottocento, piantarono i primi vigneti ed iniziarono ad inviare partite di vino in tutta Europa. All’albero genealogico dei Della Gherardesca appartengono illustri personaggi e la loro storia millenaria si lega a molte delle nobili e più famose famiglie di Bolgheri, e non solo, ed ai suoi simboli più famosi: dal Viale dei Cipressi “che a Bólgheri alti e schietti, van da San Guido in duplice filar”, il primo dei quali fu piantato dal Conte Guido Alberto della Gherardesca nei primi Anni Venti dell’Ottocento, e resi per sempre celebri dal grande poeta Giosuè Carducci, al Castello di Castagneto Carducci e del Conte Ugolino della Gherardesca, protagonista di uno dei Canti più famosi della “Divina Commedia” del Sommo Poeta Dante Alighieri, dall’antica Torre di Donoratico, tra i vigneti bolgheresi e il mare, agli ettari ed ettari di natura incontaminata, tra vigne del Bolgheri Doc, riserva di caccia, rovine archeologiche, castelli ed eremi medievali e vedute mozzafiato sulla costa Toscana, cuore del “grande feudo” dei della Gherardesca da tempi immemorabili, fino ad oggi.