È prevista tra 11-15 mesi la posa della prima pietra della nuova cantina di Poggio Antico, di fatto la prima cantina d’autore a Montalcino. Una grande terrazza con un pergolato d’uva per guardare il Monte Amiata, “un progetto di contemplazione del paesaggio”, per usare le parole di chi ha firmato il progetto, l’architetto Marco Casamonti dello Studio Casamonti & Partners, “nient’altro che un podio da cui contemplare un territorio meraviglioso. Poi tutto avverrà sotto terra, in profondità, dove si va a prendere il fresco, dove matura il vino e dove si lavora. I 17 gradi che occorrono per far affinare il vino nella barricaia sono dati naturalmente e gratuitamente dalla terra: bisogna andare a prendere l’energia là dove ci viene offerta da madre natura”, afferma a WineNews Casamonti, a margine della presentazione del progetto nella sede della Regione Toscana, a Firenze, alla presenza del Presidente Eugenio Giani (che ha ben raccolto l’auspicio dell’architetto della posa della prima pietra nel febbraio 2025).
Nella visione di Casamonti, la cantina di Poggio Antico “sarà una specie di “stilobate” (il piano su cui poggia il colonnato nel tempio greco, ndr), senza il tempio, perché il tempio è il paesaggio. É uno “stilobate” che permette alle persone di andare a guardare in direzione di Monte Amiata e vedere il paesaggio della Toscana attraverso le vigne, quindi la vera caratteristica è che è una cantina che permette di vedere, più che un luogo che viene guardato e osservato”. La cantina si inserisce in un luogo già antropizzato “e questo - spiega Casamonti - va nella direzione dello strumento urbanistico che il Comune di Montalcino sta approvando, cioè l’idea che si deve sviluppare il territorio, però non nelle aree vergini o in mezzo alle vigne, ma là dove si è già costruito, dove il territorio è già antropizzato. Se si fa questa operazione evidentemente si preserva il paesaggio naturale, quindi bisogna fare in modo che l’attività dell’uomo sia concentrata in punti specifici e non diffusa”.
“Se sei in un luogo straordinariamente bello come la Toscana progettare una cantina vuol dire fare un passo indietro: l’architetto deve avere un atteggiamento di grandissima umiltà e capire che deve lavorare per contemplare ciò che c’è attorno. Noi in Toscana, e in particolare a Montalcino, non dobbiamo attirare, ma lanciare gli sguardi verso il paesaggio”, prosegue l’autore della pluripremiata cantina di Antinori, nel 2022 insignita del titolo di “cantina più bella del mondo” dal Concorso World’s Best Vineyards. “L’architetto deve valorizzare il contesto in cui opera, e qualche volta, se il contesto è di straordinaria bellezza, più sta in punta di piedi e meglio è”.
Marco Casamonti, professore ordinario alla Facoltà di Architettura di Genova e professionista di fama mondiale, ha firmato numerosi progetti anche all’estero, in particolare in Asia, come la cantina Shangri-La a Penglai, in Cina, e la vietnamita Ba Na Hills. “Ci sono contesti - afferma - in cui l’architetto può fare una “prova muscolare” e questa è benedetta, perché magari sei un contesto degradato (e non è naturalmente il caso di Montalcino), ma ci sono contesti di straordinaria bellezza in cui le “prove muscolari” sono dannose e vanno assolutamente evitate, quindi se c’è una filosofia che noi cerchiamo di esportare nel mondo è che bisogna valorizzare il contesto, e di fronte ad un contesto di particolare bellezza avere la capacità di ridurre le propria capacità di visione, perché la visione esiste già ed è quella del paesaggio”. “Le cantine d’autore saranno sempre più diffuse - conclude Casamonti - perché è un settore ad alto valore aggiunto, e perché oggi il wine lover vuole andare a vedere dove si produce e come si produce il vino, che si deve far conoscere e deve attirare le persone. Quando le persone conoscono il luogo in cui il vino viene prodotto, allora lo amano e lo apprezzano, perché il vino è legato al suo terroir”.
Il progetto della nuova cantina di Poggio Antico rientra nel programma di investimenti fortemente voluto dall’imprenditore belga Marcel Van Poecke, che, con la sua compagnia Atlas Invest, ha acquisito la tenuta nel 2017. “Volevamo creare qualcosa che non impattasse sul territorio, senza andare ad occupare ulteriori aree con costruzioni, se non quelle già edificate - spiega a WineNews Pier Giuseppe D’Alessandro, dg Poggio Antico - la nuova cantina (che vede anche la collaborazione nel progetto, come coordinamento e project management generale, della Wino di Firenze, uno degli studi di ingegneria più prestigiosi e specifici nella costruzione di cantine in Italia e non solo, ndr) sarà un ambiente unico per Montalcino, ma la cui unicità è data dalla posizione stessa dell’azienda. Una terrazza con vista dal Monte Amiata al Mar Tirreno, che sarà aperta alla comunità locale, di cui facciamo parte da sempre”.