La Mojito Fest è a rischio. La tradizionale festa che si svolge ormai da più di undici anni a San Giovanni d’Asso rischia di essere annullata nel 2024 per via di alcuni problemi organizzativi. Infatti, la riunione che era stata convocata per giovedì scorso per presentare il bilancio consuntivo del 2023 dell’associazione ha avuto una scarsissima partecipazione. Il consiglio ha quindi riconvocato la riunione per giovedì prossimo, ma nel caso dovesse di nuovo andare semideserta allora la festa sarebbe seriamente in pericolo. Per questo motivo è stato pubblicato anche un appello sui social a essere presenti.
“Già da un paio di anni troviamo sempre minore disponibilità nel tempo delle persone a mettersi in gioco e a spendere due ore al giorno del loro tempo libero - raccontano il presidente dell’associazione Carlo Cappelli e Michele Boscagli, uno del gruppo degli organizzatori -. La riunione che abbiamo fatto l’altra sera era aperta a tutti, ma l’invito era rivolto in particolare a quelle trenta persone che da sempre sono coinvolte nell’organizzazione della Mojito Fest. Eppure ci siamo ritrovati in otto”.
Ai tempi del Covid la Mojito Fest è stata ferma solo per un anno, più un altro in cui l’evento si è svolto in forma ridotta, ma per il resto è da oltre un decennio un appuntamento fisso per la comunità di San Giovanni d’Asso. “Dopo il Covid tantissime attività hanno faticato a ripartire - spiegano Cappelli e Boscagli -. Però a San Giovanni c’è stato un problema comune a tanti piccoli borghi: il calo demografico. Quando partimmo più di undici anni fa fu fatto con tanto entusiasmo, alcuni prendevano le ferie per partecipare all’organizzazione, ma adesso questo non avviene più”.
La riunione di giovedì a questo punto diventa decisiva per il futuro della Mojito Fest. “La speranza è di non disperdere il lavoro che abbiamo fatto e di avere un buon numero di persone che ci consenta di andare avanti - affermano Cappelli e Boscagli -. Ci stiamo organizzando per avere delle sponsorizzazioni, che non è mai facile, dobbiamo valutare chi chiamare per l’intrattenimento. Il lavoro non è solo nei due giorni, ma è soprattutto in preparazione. Siamo moderatamente positivi, speriamo di ritrovare la disponibilità delle persone”.
Per ora c’è il 50% di possibilità che la festa non si volga. “Dipenderà tutto dalla disponibilità di giovedì sera - spiegano Cappelli e Boscagli -. Per più motivi, a partire dalla burocrazia che ci ammazza. Dei gruppi che dovremmo contattare nessuno viene a buon mercato e soprattutto se vogliamo fare qualcosa di qualità e questo non aiuta. Sarebbe bello risvegliare la volontà partecipativa della comunità per fare qualcosa per il paese”.