Una buona iniziativa, almeno nelle intenzioni, anche se è forte il dubbio che resti fine a sé stessa. Abbiamo chiesto a chi opera nel mondo dello sport a Montalcino cosa ne pensa della possibilità di una consulta - la proposta è giunta dalla minoranza e se ne discuterà presto in consiglio comunale - per risollevare un settore in crisi. C’è chi chiede un aiuto dal punto di vista burocratico, chi sottolinea la crisi di infrastrutture e pone l’attenzione sullo sport di base e chi è invece soddisfatto della linea dell’amministrazione. Una situazione, in generale, sempre più pesante e sulle spalle di poche persone, sostiene Bernardo Losappio, che ogni anno mette mano al portafogli per portare avanti il calcio a Montalcino ma è sempre più vicino alla drastica scelta di chiudere tutto. “Potrebbe anche essere un’iniziativa valida - le sue parole - ma dovrebbero essere tutte le forze politiche a trovare una soluzione ad una situazione sempre più pesante, come già ebbi modo di dire alla vostra testata. Non c’è da parte delle forze economiche alcun interesse e questo è tristissimo. Potrebbe essere una buona iniziativa ma se non viene coordinata in maniera giusta e logica sarà fina a sé stessa”. “Credo che uno dei compiti principali di un’amministrazione comunale sia quello di stimolare la socialità - prosegue Losappio - noi abbiamo molti bambini e ragazzi che vengono da noi a fare sport. Dal prossimo anno credo che tutto ciò finirà, non certo per volontà nostra. Da anni riceviamo promesse che poi cadono nel vuoto. Se non è l’amministrazione comunale a stimolare le forse economiche, chi dev’essere? Mi si viene a dire che non è possibile perché così si diventa fonte di ricatto. Ma chi lo ha detto? È semplicemente un far comprendere che chi opera in un territorio dal quale ottiene dei vantaggi deve restituire al territorio. Io penso che debba cambiare la mentalità. Chi si assume la responsabilità di portare avanti un paese deve avere coraggio, come io in questo momento ho il coraggio di dire che le cose non vanno bene”.
“È una buona iniziativa, lo spirito è quello giusto - sottolinea Alessio Strada, al vertice di Montalcino Trail, la società che organizza la Brunello Crossing - per attrarre persone nel mondo dello sport ci vogliono soprattutto le strutture, intanto però iniziamo da quelle presenti”. “Più che un aiuto economico - precisa Strada - quello che è importante è un aiuto dal punto di vista burocratico. Faccio l’esempio dell’evento che organizziamo, la Brunello Crossing. Sono molteplici gli uffici pubblici e privati con cui dobbiamo interfacciarsi. Che si chiami consulta o Proloco, non sarebbe male se questa nuova organizzazione sgravi di tutte quelle incombenze burocratiche e organizzative. Avere un ufficio dedicato a questo sarebbe sicuramente un buon inizio”.
“Ho un lungo passato in consiglio comunale - è la premessa di Claudio Cesarini, fondatore cinquant’anni fa della Libertas Montalcino - e la mia esperienza mi dice che quasi sempre le consulte non hanno funzionato. Speriamo sia la volta buona perché la ritengo utile e sono disponibile a lavorarci senza nessun problema. Ci si dimentica molto spesso dello sport di base, dei giovani che vanno a fare sport fuori da Montalcino. Questo è il punto più importante da affrontare tutti insieme, su cui lavorare - afferma Cesarini - strutture sportive ce ne sono poche. In provincia conosco impianti sportivi dove assieme alle palestre adibite a calcio, basket o pallavolo ci sono spazi per judo, karate, danza classica, taekwondo… La consulta deve lavorare per dare input di questo genere. Parlo di sport giovanile ma anche di sport per anziani. Anche qui c’è una grave carenza. Sono riuscito a trovare un piccolo spazio in palestra per un gruppo di signore rimaste fuori da ogni attività. Si tratta di un settore che non va dimenticato”.
“Siamo molto contenti della situazione in cui ci fa lavorare il Comune - dice Gino Antonio Focacci, presidente della Compagnia Arcieri di Montalcino - abbiamo degli impianti sportivi confacenti alla nostra attività e che ci permettono di ottenere risultati di prestigio a livello nazionale e internazionale. “Coordinamento” è una frase utilizzata spesso a sproposito, però qui penso sia utile che ci sia un coordinamento di tutte le attività sportive, pur nella loro diversità. Mi sembra che il Comune abbia lavorato bene, perciò mi rimetto all’amministrazione nel decidere quali azioni intraprendere”.
“La situazione impiantistica, per la nostra associazione che ormai lavora sul territorio da circa 13 anni, non ha mai avuto aspetti positivi e di conseguenza ci siamo sempre dovuti adeguare a degli spazi poco idonei e privati che di per sé portano ad avere degli svantaggi soprattutto di organizzazione - sottolinea Behar Berisha, della Tiger Temple - non siamo mai riusciti, come Asd di taekwondo, ad organizzare eventi sportivi di maggiore rilevanza , proprio perché gli spazi non sono mai stati disponibili. A Montalcino, nonostante il territorio offra dei momenti di aggregazione annuali, dal punto di vista sportivo si rischia di non avere gli strumenti idonei alla formazione dei bambini che hanno bisogno anche di momenti di confronto. Noi abbiamo sempre avuto tanti ragazzi e bambini che si sono appassionati a questa disciplina ma non avendo la possibilità di organizzare momenti dedicati al confronto anche con altre palestre non riusciremo a raggiungere obiettivi più ambiziosi”.
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