Brunello Crossing, la pioggia non ferma l’entusiasmo

Tre partecipanti alla Brunello Crossing 2024La pioggia e il fango non hanno fermato l’entusiasmo dei 1.650 partecipanti all’edizione n. 7 della Brunello Crossing, la gara firmata da Montalcino Trail nata inizialmente come evento collaterale a Benvenuto Brunello, prima che quest’ultimo venisse spostato a novembre. Nonostante il meteo avverso i percorsi, con partenza e arrivo in Piazza del Popolo a Montalcino, hanno ancora una volta conquistato l’affetto degli iscritti che si sono sfidati sui sentieri e le strade sterrate della Val d’Orcia patrimonio Unesco. Tre le gare competitive proposte (il Trofeo Banfi di 45 km, il Trofeo Val di Suga con i suoi 24 km e i 14 km del Trofeo Barbi), accompagnate dal Trofeo Walk Nordic & Walking, una camminata non competitiva.

“Sono molto soddisfatto di come tutta la squadra organizzativa ha lavorato, anche in queste condizioni atmosferiche non facili - sottolinea il presidente Montalcino Trail Alessio Strada - siamo inoltre felici che nessuno dei partecipanti è incorso in alcun incidente o grave infortunio. 1.650 è un ottimo numero che certifica la costante crescita che sta vivendo il nostro evento. Un elemento ulteriore da tenere in considerazione è il fatto di come, in tutte le prove compresa la non competitiva, chi si era iscritto si è presentato alla partenza nonostante il meteo. Ciò significa che questa manifestazione sta conquistando l’affetto dei partecipanti, provenienti da molte regioni d’Italia ma non solo”.

La prova più lunga della manifestazione, il Trofeo Banfi 45 km, è stata dominata da Marco Biondi, toscano trasferitosi dieci anni fa a Brescia. È stata una gara ad eliminazione, come raccontato dal vincitore, portacolori dell’Atletica Franciacorta, pochi minuti dopo l’arrivo: “Dopo lo start si è formato subito un gruppetto di quattro fuggitivi, successivamente siamo rimasti in tre ed a metà gara in due. A 10 km dal traguardo sono riuscito a sfoderare l’attacco decisivo per poi involarmi verso Montalcino”. Biondi, vigile del fuoco di professione e avvicinatosi alla corsa soltanto quattro anni fa, ha chiuso la sua fatica dopo 3:47:02, precedendo Marco Menegardi (G.S. Orobie) in 3:54:50 e Alessandro Celli, in 3:57:56. La gara donne ha premiato invece la vicentina Ada Banu (Facerunners), che con un tempo di 5:05:51 è riuscita ad interpretare al meglio le difficoltà del tracciato e a gestire lo sforzo con un certo acume tattico. “Sinceramente non me l’aspettavo di conquistare il successo. Tuttavia ha vinto la strategia di partire con il freno a mano tirato per poi provare a scatenarmi nella seconda parte di gara. Negli ultimi 10 km mi sentivo veramente bene, le energie c’erano, e ho spinto riuscendo a staccare sempre più la concorrenza”. La veneta, innamorata della Toscana in cui spesso fa visita per gareggiare, ha concluso davanti a Lorena Piastra (Tx Fitness S.S.D. ARL) in 5:13:40 e Cristina Bazzeu in 5:22:31.

Parla laziale invece il Trofeo Val di Suga 24 km. Tra gli uomini, il successo è andato a Simone Proietti, nativo di Celano (Roma) e punta di diamante dell’omonimo gruppo sportivo. Proietti, dopo una partenza accorta, è risalito posizione dopo posizione per poi far parte del poker di atleti che attorno al 6° km ha salutato il resto della compagnia. Poco dopo il 10° km, in un tratto di discesa molto tecnico, il laziale ha rotto gli indugi, involandosi in un assolo conclusosi dopo 1:51:43. “Sono molto soddisfatto della mia prestazione, soprattutto perché nel finale, dove il fango la faceva da padrone, ho dovuto sopportare dei fastidiosi crampi”, ha raccontato il vincitore di giornata bravo, nel tratto conclusivo, a gestire il tentativo di rimonta di Giovanni Domenico Nucera (Asd Gruppo Sportivo Lucchese), secondo all’arrivo con il crono di 1:54:11, mentre sul terzo gradino del podio è salito Robert Ferrari in 1:55:43. La prova femminile è stata un monologo di Pina Deiana, sarda che gareggia per la formazione umbra A.S.P.A Bastia. La specialista del trailrunning, classe 1971, ha percorso i 24 km del tracciato in 2:10:51, riuscendo così a timbrare subito il cartellino su questa distanza, dopo aver colto il tris di successi, negli anni scorsi, sui 14 km. “Quest’oggi mi sono messa alla prova per testarmi in vista dei prossimi appuntamenti stagionali, più impegnativi da un punto di vista chilometrico. Il tracciato odierno è stato reso molto difficile dalla pioggia e dal fango ma sono soddisfatta di come il fisico abbia reagito”. Il podio è stato completato da Deborah Molinaro in 2:28:28 e Simona Rossi (Trail Running Project Asd) in 2:40:47.

Il Trofeo Barbi 14 km è stato dominato dalla coppia di atleti della Filirun Team Asd Alessandro Fazzi e Federica Perugini. Il primo, all’esordio sui sentieri della Val d’Orcia, ha sfoderato l’azione decisiva dopo soli 4 km, lanciandosi in una fuga chiusasi a braccia alzate dopo 1:03:15. “Era il terzo trail della mia carriera e devo ammetterlo che, anche nei tratti più impegnativi, mi sono trovato a mio agio”, il commento di Fazzi che, all’arrivo ha anticipato la coppia dell’Asd Pol. Chianciano formata da Gioele Benigni, secondo in 1:05:08, e Tommaso Grigiotti, terzo con il crono di 1:05:55. Nella gara femminile è arrivato il successo della Perugini, sorpresa da questa prestazione che le ha permesso di vincere a braccia alzate dopo 1:17:27. “Sinceramente non mi aspettavo di centrare il bersaglio grosso perché è la prima gara a cui partecipo dopo aver ricominciato a correre quest’inverno. Dopo quattro anni di stop ho ritrovato il piacere e la gioia di correre. Oggi mi sono veramente divertita e nel finale, attraversare vigneti, che sono un po’ il mio habitat naturale dato che lavoro in un’azienda agricola, è stato veramente bello.” L’aretina è riuscita a tenere a bada soprattutto la veneta Silvia Sangalli (Atletica Dolomiti Belluno), che ha chiuso al secondo posto distaccata di un solo minuto dalla vincitrice, mentre in terza posizione si è accomodata Giulia Morbidelli (Marathon Club Città di Castello) in 1:26:37.

Andare oltre lo sport, mettendo in campo dei piccoli ma significativi gesti per provare ad invertire una tendenza che sta ingabbiando la nostra società e il nostro mondo. La Brunello Crossing ha iniziato quest’anno un percorso, attraverso il quale vuole diventare nei prossimi anni un evento con zero sprechi e total green. Constatato un processo di sovrapproduzione di abbigliamento e di t-shirt all’interno dei pacchi gara delle manifestazioni podistiche, in quest’edizione 2024 Montalcino Trail, sostenuta dal main sponsor dell’evento Craft e sposata dal Comune di Montalcino, ha proposto ai partecipanti una scelta. Ritirare la maglietta del pacco gara oppure donare, attraverso il comitato organizzatore, l’equivalente in denaro all’amministrazione comunale di Montalcino per realizzare un progetto di implementazione vegetale e ornamentale in Viale Strozzi. “Crediamo fortemente - sottolinea Alessio Strada - che questo percorso green intrapreso sia una scelta giusta e dovuta. Questa prima iniziativa ha funzionato, dato che più del 20% dei partecipanti ha rinunciato alla t-shirt per dare il proprio contributo alla causa”. “Abbiamo sostenuto subito la Brunello Crossing in queste azioni perché crediamo che ognuno di noi abbia il dovere, riducendo l’utilizzo della plastica e incentivando la raccolta differenziata, di fare questi piccoli passi per provare a rendere meno grave la situazione”, ha aggiunto il Direttore Marketing di Craft Italia Alessio Ranallo.

Alla vigilia della giornata clou appassionati e curiosi hanno potuto assistere, al Teatro degli Astrusi di Montalcino, a due appuntamenti di approfondimento sul mondo del trail running: storie di vita, la corsa come spunto per cambiare drasticamente strada e come strumento per affrontare sfide sempre più intriganti. Sono stati questi alcuni dei temi principali toccati, alla presenza anche del sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli. In apertura è stato presentato il libro “Corsa e coscienza: un incontro nel cuore”, firmato Roberto Riccio che, al pubblico presente, ha raccontato il suo rapporto simbiotico con il correre. Successivamente Luca e Paolo, ideatori della community Sterrato Gang, hanno dato vita ad un live-podcast divertente ed interessante aprendo ufficialmente il Craft Running Tour, iniziativa che vuole raccontare i segreti di quei modelli di scarpe. Il progetto, che sul palco di Montalcino ha visto protagonista il quartetto di specialisti delle lunghe distanze composto da Gianluca Galeati-Elisabetta Lastri-Antonio Di Manno-Marco Menegardi, proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo sette località e altrettanti eventi podistici.

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