Da una parte l’Agrario di Siena, che si impegna a stilare un progetto esecutivo dei locali; dall’altra il Comune di Montalcino, che stanzia fino a 20.000 euro come compartecipazione alle spese e acquisirà il progetto per poi andare a cercare finanziamento per la realizzazione, di concerto con gli enti preposti (lo stesso Agrario e la Provincia). È quanto previsto nell’accordo riguardo la progettazione dei laboratori didattici e delle serre dell’Istituto Professionale Agrario che nascerà nell’ambito del progetto della Cittadella Agroalimentare a San Giovanni d’Asso, spostandosi da Montalcino dove la scuola è nata, nel 2017, risolvendo così i problemi di spazi (al momento convive con il Lambruschini ma due classi sono state distaccate nel centro convegni del Comune in Piazza Cavour). Un progetto che riqualificherebbe non solo la struttura che ospiterà il nuovo agrario (una scuola dismessa da oltre 20 anni) ma tutto il paese di San Giovanni d’Asso, che vede una decrescita costante dei propri residenti e numerose case sfitte, che potrebbero anche costituire in futuro una forma di convitto diffuso, e che rappresenta un punto baricentrico rispetto al fabbisogno al sud della provincia di Siena, oltre che naturalmente di Montalcino, dove l’agricoltura, con oltre 30.000 ettari di terreno, una diversità produttiva notevole e un distretto rurale autonomo, rappresenta secondo i dati dell’amministrazione comunale un volano economico con un fatturato di circa 1, 2 miliardi, oltre 3.000 lavoratori addetti diretti e un giro d’affari collegato anche al settore enoturistico straordinariamente rilevante. Per mantenere questa vitalità ed eccellenza produttiva occorre un’adeguata formazione degli studenti e una sede appropriata che tenga conto anche di spazi per terreni sperimentali, aree boschive per praticare l’apicoltura di selezione e laboratori di trasformazione, dal caseificio al laboratorio per la tartuficoltura, fino alla trasformazione delle granaglie in farina e pasta.
dati a cura di 3BMeteo
15 marzo 2025 20:15