Il Brunello di Montalcino perde la leadership nel borsino degli sfusi, superato dall’Amarone della Valpolicella, a 1.105 euro ad ettolitro (+14,3%), che stacca appunto il Brunello fermo a 995 euro (+0,2%). Seguono Barolo, a 910,8 euro (a +4,8%) e Barbaresco (700 euro, +7,6%). Lo riporta l’analisi di WineNews su dati Ismea riferiti al 2023, un anno dove si sono registrate flessioni medie dei listini dei bianchi, mentre i prezzi dei rossi sono risultati più stabili, con una buona performance dei grandi rossi da invecchiamento. L’indice Ismea dei prezzi, limitatamente ai primi 11 mesi dell’anno, indica una lieve flessione dei prezzi dei vini da tavola, mentre per Igt e Doc-Docg la riduzione media annua è rispettivamente del -4% e -2%.
Dall’ultimo report di Ismea, emergono gli scambi mondiali in frenata, così come gli acquisti nella gdo dei diversi Paesi e consumi più in generale in calo, non solo per fattori economici. Guardando al futuro, il settore si stia interrogando su alcune criticità che, ormai, possono considerarsi strutturali più che congiunturali. Uno scenario - a cui va aggiunto il macro-tema del cambiamento climatico - che, in vista del 2024 appena iniziato, ma anche del prossimo futuro, non lascia spazio a voli pindarici e a chissà quale ottimismo per il mondo del vino, che spinto dalla necessità, inizia ad interrogarsi in maniera più profonda su temi che raccontiamo e analizziamo da tempo.