“Sono emozionato, felice e orgoglioso per questo riconoscimento che arriva, esattamente, dopo dieci anni di duro lavoro iniziato nel 2013, con l’arrivo della famiglia Esteves, partendo dalla ristrutturazione dei vigneti, con la mappatura e la zonazione dei vigneti di Brunello, e proseguito con un forte lavoro in cantina per produrre vini territoriali e far emergere la forza di questo meraviglioso territorio. Sono senese, ho sempre lavorato intorno a Montalcino e credo fermamente che il Brunello di Montalcino sia tra i migliori vini al mondo, qualcosa di eccezionale. Sono molto contento poi che il riconoscimento sia andato all’annata 2018, che alcuni hanno minimizzato, mentre, secondo me, è una grande annata che è riuscita a trasmettere l’eleganza di un territorio che è anche storia, arte, cultura e bellezza”. Commenta così, a WineNews, Bernardino Sani, ad di Argiano, la scelta di “Wine Spectator” di incoronare il Brunello 2018 di Argiano “Wine of the Year” 2023. Un primato che bissa quello storico del Brunello di Montalcino 2001 Tenuta Nuova di Casanova di Neri, nel 2001, e che vede l’Italia del vino al top della classifica, per la quinta volta, dopo il Solaia 1997 di Antinori, nel 2000, il Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido, nel 2018, e l’Ornellaia 1998 di Tenuta dell’Ornellaia, nel 2001 (oggi di Frescobaldi, all’epoca di Lodovico Antinori, ndr). Lunedì 13 novembre sarà svelata la “Top 100” by Wine Spectator nella sua interezza.
dati a cura di 3BMeteo
15 marzo 2025 20:15