Si è aperto oggi a Montalcino Benvenuto Brunello, l’anteprima dei vini del territorio pronti a debuttare nel mercato. Nei calici il Brunello Riserva 2018, il Rosso di Montalcino 2022 e soprattutto il Brunello 2019, sul quale si sono create grandi aspettative. “Ho parlato con diversi giornalisti e il risultato è stato positivo per tutti, stanno parlando di una grandissima annata - commenta Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello - c’era attesa ma i risultati hanno superato le aspettative. I produttori hanno già ritirato 2,2 milioni di fascette per preparare il vino che uscirà a gennaio, segno evidente che il mercato aspetta con impazienza quest’annata”.
“In linea generale è un’annata buona - sottolinea Alessandra Piubello, che scrive, tra le altre, per Veronelli e Vertdevin - è stata un’annata calda e si sente nei vini. Alcuni produttori non hanno saputo gestire bene il legno e l’alcolicità a volte si sente. Ero convinta che il legno nel Brunello fosse superato e invece non lo è del tutto. Se dovessi fare un raffronto verrebbe sicuramente dopo la 2016, per me magica. Ci troviamo alcuni vini pronti, espressivi, eleganti e freschi. Non sono la maggior parte però ci sono”. “Mi piace molto, è tutta un’altra storia rispetto alla 2018. Si va dal buono all’eccezionale”, dice Alessandro Torcoli di Civiltà del Bere. Per Riccardo Viscardi (DoctorWine) “la coerenza nell’interpretazione dell’annata dei produttori non è la stessa. Questo potrebbe essere un bene, purtroppo invece andiamo ad intercettare delle interpretazioni che sono troppo tendenti all’evoluzione. Sono poche, gli altri sono molto interessanti e buoni. L’annata è molto buona ma qualcuno l’ha interpretata in maniera non molto consona”. “Le attese di un’annata importante sono rispostate - commenta Filippo Bartolotta - diversamente dalla 2017 e dalla 2018 tutto il territorio ha risposto bene. Per me sta emergendo molto una chiarezza tra i quadranti, si legge molto di più. Le zone di nord ovest e nord est stanno emergendo con vini con tannini di tessitura straordinaria e un alcol più sotto controllo rispetto alla parte sud. Che esce bene, è molto più espressiva e con un frutto molto più dolce, con vini buoni però con più alcolicità”.
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