La curiosità e anche un po’ di apprensione per l’esito dei nuovi stand e la voglia e l’entusiasmo di tornare a respirare la propria Festa. Montalcino si appresta a vivere la Sagra del Tordo n. 65, anticipata dalla presentazione del libro di Francesco Cito, il 15 ottobre, e dalla scelta di cambiare le tensostrutture ai Giardini dell’Impero (costo 72.590 euro), nel segno dell’operazione di restyling delle Feste Identitarie che ha già visto l’anno scorso il debutto dei costumi del corteo storico e che conoscerà il prossimo anno anche il rinnovo delle scenografie. “Per gli stand è un salto nel vuoto per tutti – spiega Jacopo Caporali, governatore del Borghetto – abbiamo riscontrato delle problematiche per il montaggio ma è normale, ci vorrà del tempo visto che eravamo abituati con le strutture vecchie”. “Qualche problemino c’è stato ma è stato risolto – aggiunge il presidente del Travaglio, Giancarlo Paccagnini – sabato testeremo la funzionalità, sull’estetica vedremo cosa dirà l’opinione pubblica”. “Un po’ d’ansia sulla nuova gestione degli stand c’è”, sottolinea Lucrezia Messina, presidente della Ruga”, mentre il numero 1 del Pianello, Samuele Cecchini, evidenzia la “curiosità di vederli all’opera”.
I Quartieri comunque sono pronti per il momento più importante dell’anno. “Abbiamo strutturiamo la settimana come sempre con le varie cene che culmineranno il sabato nella struttura dell’Arci davanti alla Coop, che ci consente di mettere più persone a sedere. Sempre lì ci faremo anche il ristorante con una capienza che può arrivare fino a 150-200 persone”, dice Caporali del Borghetto. “C’è grande partecipazione, dai bambini fino agli adulti. Abbiamo riscontrato ottimi numeri. La preparazione per la Sagra è un momento bello, conviviale. Confidiamo nel meteo, ci siamo comunque attrezzati con un gazebo nel giardino del Quartiere”, aggiunge Cecchini del Pianello. “L’anno scorso sembrava estate, speriamo in un clima più autunnale visto che i nostri cavalli di battaglia sono piatti con sapori d’autunno”, interviene Messina della Ruga. “Ci auguriamo una grossa partecipazione come ad agosto, soprattutto dei giovani – sostiene Paccagnini del Travaglio – avremo anche un nutrito gruppo di contradaioli della Selva, qualcuno ci darà una mano anche la domenica allo stand”.
E se un occhio va alla parte gastronomica, l’altro guarda al campo dove si conoscerà il trionfatore della gara di tiro con l’arco. Il Travaglio, fresco di successo ad agosto, insegue il cappotto già centrato, per guardare l’epoca recente, nel 2013 e nel 2015. “Il sogno c’è, vediamo quello che succederà – dice Paccagnini – si va in campo per cercare di fare bella figura e portarla a casa, ma non si sa mai. L’anno scorso eravamo in testa fino all’ultima distanza e poi la vittoria ci è sfuggita”. Andò alla Ruga, che adesso è carica come non mai. “Il gruppo arco è sul pezzo, solido, e negli ultimi mesi si sono aggiunti tanti ragazzi – sottolinea Messina – c’è un clima molto bello, di divertimento e aggregazione. Siamo più che tranquilli a prescindere dalla terna che andrà in busta. Sono super fiduciosa”. Il Borghetto non vince dall’Apertura del 2021, mentre per la Sagra del Tordo bisogna risalire al 2017. “I ragazzi si stanno allenando dall’inizio dell’anno – commenta Caporali – non possiamo conoscere l’esito della gara, ma le sensazioni sono positive”. Infine, il Pianello. Il Quartiere biancoblu non esulta dalla Sagra del Tordo del 2011 ma non perde la fiducia. “Quest’anno abbiamo cambiato capitano e Silvano Tarducci sta facendo molto bene – sostiene Cecchini – si sta creando gruppo arco affiatato che cresce di numero, tra ricambi, nuovi ingressi e conferme. Stiamo lavorando per arrivare a quello che purtroppo non è arrivato finora”.
Foto: Francesco Belviso