È sempre più vicina l’ultima fase, quella esecutiva, del progetto delle scuole allo Spuntone. A breve dovrebbe terminare la conferenza dei servizi, mentre il 3 ottobre l’autorità competente - composta dagli architetti Carlo Sbardellati e Rosa Maria Trentadue, dall’ingegnere Giorgio Ginanneschi e dall’agronomo Mauro Mugnai - ha deciso di non assoggettare a Vas (Verifica di assoggettabilità) la variante urbanistica e il progetto definitivo del nuovo polo scolastico, più parcheggio, parco e rigenerazione urbana. Si tratta di un passaggio importante, perché in caso l’autorità avesse optato per la Vas, un’analisi approfondita per valutare gli effetti dell’operazione sull’ambiente, si sarebbero persi altri mesi di tempo. Invece è arrivato il via libera, pur con delle precisazioni arrivate dagli enti competenti in materia ambientale, a cui era stato chiesto un parere.
La prima richiesta, da parte dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale (l’ente pubblico che tra le altre cose elabora e approva il Pgra, il Piano di gestione del rischio di alluvioni), è che siccome l’area interessata è classificata in area a pericolosità elevata per il fenomeno del “flash flood”, ovvero l’inondazione improvvisa, la variante dovrà rispettare l’articolo 19 del Pgra, predisponendo piani di protezione civile ad hoc, misure in fase di realizzazione di nuove edificazioni per mitigare gli effetti di eventi intensi e concentrati. Altro punto: essendo l’area classificata fra le “aree a pericolosità da frana elevata PFE”, l’Autorità di bacino deve esprimersi “sugli atti di pianificazione di cui alla L.R. 5/95 in relazione alla coerenza degli stessi rispetto al presente Piano, nonché alla coerenza con il complesso degli strumenti di pianificazione di bacino delle valutazioni ambientali riferiti alle risorse acqua e suolo”.
Nelle successive fasi della progettazione esecutiva gli interventi sulla viabilità esistente dovranno essere valutati con i tecnici della società Centria per verificare la necessità di spostamenti delle tubazioni del gas gestite dalla stessa azienda. Sempre nelle successive fasi della progettazione si dovranno evidenziare i set di indicatori e le specifiche relative all’impianto geotermico (richiesta dell’Usl), si dovrà collaborare con l’Acquedotto del Fiora per risolvere l’interferenza del progetto con la rete fognaria presente nei pressi di via Aldo Moro e andrà valutata la possibilità di utilizzare il recupero dell’acqua piovana anche per alimentare usi non potabili all’interno della struttura (tipo wc) in modo da migliorare ulteriormente il bilancio idrico della struttura. Il Genio Civile invece ha evidenziato la necessità, vista la vicinanza degli interventi con il fosso della Cerbaia, di rispettare le prescrizioni di cui all’art. 3 della L.R. 41/2018, con specifico studio idraulico.
Infine, un suggerimento arriva per l’area verde dietro le scuole, sopra il parcheggio interrato, che potrà essere utilizzata per eventi di aggregazione o, in caso di necessità, per ulteriori posti auto. “Ne dovrebbe esserne valutato l’impatto sia sotto il profilo paesaggistico che ambientale, al fine di rivedere meglio la tipologia di rinforzi adottati per conferire portanza al prato”, si legge nel provvedimento finale dell’autorità competente, perché gli spazi ridotti di inerbimento potrebbero portare in breve tempo a un’asfissia radicale per compattamento e ristagno idrico. Si potrebbe insomma perdere il manto erboso facendo apparire gli elementi di rinforzo del prato che darebbero un aspetto di costruito in netto contrasto con le previsioni del progetto.