Uno slalom tra vari problemi per cercare di arrivare al meglio ad un traguardo a suo modo storico. La Libertas Montalcino il prossimo anno festeggerà 50 anni di vita, e vorrebbe farlo nelle condizioni ideali, ritrovando il secondo campo di tennis (e di conseguenza il torneo estivo) e dotandosi di nuovi spogliatoi, visto che quelli che usava sono chiusi dal 2018 per l’inagibilità di Sant’Antonio, di proprietà della Curia, che il Comune sta pensando di acquistare per ristrutturarlo e metterlo a disposizione della comunità. “Speriamo che con la posizione presa dal sindaco si possa arrivare a una soluzione. Siamo sempre disponibili e collaborativi, personalmente ho dato una mano in questo senso. Veder morire o crollare Sant’Antonio sarebbe un dispiacere immenso”, spiega a MontalcinoNews Claudio Cesarini, fondatore della Libertas.
Mentre è iniziata la stagione sportiva, tra corsi di tennis e i cinque campionati federali della pallavolo, incluso il ritorno del maschile, più un minivolley tornato ai numeri pre-Covid, la Libertas è al lavoro per sistemare la questione impianti. In questi giorni sarà ultimato il progetto del rifacimento del muro che è venuto giù per il maltempo e che ha bloccato il rinnovo del campo di tennis sottostante, poi sarà la volta della struttura destinata ad ospitare bagni e spogliatoi. “Ci rimboccheremo le maniche, come abbiamo sempre fatto”, dice Cesarini, con un pizzico di amarezza in riferimento al rapporto con la città. “Montalcino non ha saputo capire fino in fondo quello che volevamo fare. Sono cresciute qui generazioni di bambini e ragazzi, ma da altre parti c’è stata non dico avversità ma distanza. E noi abbiamo sempre aperto i campi a tutti”.
Libertas che come detto è al lavoro per organizzare, nel 2024, il mezzo secolo di vita. “La speranza è di poter arrivare a festeggiare tutti insieme questa ricorrenza. Ci sono certamente realtà più grandi, ma quello che abbiamo fatto è visibile. 50 anni non sono pochi e mi piacerebbe ci fosse un riconoscimento unanime, di Montalcino, non per me ma per la Libertas”, conclude Cesarini.
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